Raffaele da estasi, torna a splendere come l’eccellenza che è: voto 9
Dopo una prima puntata faticosa, zavorrata da tempi morti e lungaggini varie, Virginia Raffaele riprende saldamente in mano il timone dello show. Ed è uno spettacolo. Anzi, più fuochi d’artificio che esplodono nella stessa, splendida sera. Si parte subito con una gag in duetto con Massimo Ranieri (uno dei ballerini finge un malore e i due chiamano l’ambulanza mentre continuano a cantare “Rose Rosse”), poi spazio all’imitazione di Bianca Berlinguer, la più apprezzata sette giorni fa. La scaletta corre veloce, trainata dall’estro della conduttrice che tira fuori dal cilindro personaggi memorabili: in particolare, oltremodo gradito il ritorno della poetessa Paola Gilberto Do Mar con un pezzo esilarante, scritto così bene da riuscire perfino a commuovere a tradimento. Un bellissimo tradimento. Virginia Raffaele, all’esordio brava a metà, rompe indugi e inciampi, tornando a essere quello che è: eccellenza pura. Siamo in estasi. – ASCOLTI TV I programmi più visti.
Francesco Arca fioraio, sciolto quanto una pagina di Wikipedia: voto 5-
La cosa che oggettivamente funziona è una e una soltanto: si vede poco. Il valletto Francesco Arca anche in questa seconda puntata colleziona una serie di primi piani intensi, mentre parla con la pleonastica enfasi di una scena cliffhanger della soap Cento Vetrine. In settimana, a sorpresa, un corteggiatore di Uomini e Donne ha decantato alla tronista del suo cuore “A Zacinto” di Foscolo e Arca, forse entrato in competizione, decide di parlare di poesia per introdurre il personaggio di Paola Gilberto Do Mar. I suoi, più che lanci sono zeppe, ma lo ribadiamo: almeno, durano il tempo di qualche battito di ciglia. Si presenta in studio con un omaggio floreale per Virginia Raffaele: un’ipomea bianca. Purtroppo, c’è anche un biglietto a corredo: l’intera pagina wikipedia del cuore che il nostro legge, ci mancherebbe, con tutto il pathos di cui dispone. Bello è bello, per carità, pare dipinto. Però, non balla.
Lillo e Greg sono i Pippo Baudo di Virginia Raffaele: voto 8
«Sono onorata di avere qui i miei due fratelloni! Loro sono stati i primi a credere in me, ospitandomi prima sul palco di una rassegna e poi in radio». Così Virginia Raffaele ringrazia Lillo e Greg, i suoi Pippo Baudo. Se non l’avessero scoperta loro, di certo sarebbe arrivato qualcun altro. Un estro creativo del genere non poteva restare inosservato. Ma onore al merito, dovremmo tutti essere grati a questa coppia surreal-comica. Anche perché, appunto, sono i “papà” artistici di quel prisma di talenti che risponde al nome di Viriginia Raffaele. Lillo entra a tradimento a inizio puntata, mentre la conduttrice sta presentando un altro ospite. Battibecca un po’ con lei, si produce nel personaggio di Posaman, senza dire che si tratti di Posaman. Insieme a Greg, però, ritrova verve ed eccoli in un numero di ballo cubano privo del minimo senso. Ma, non per questo, meno esilarante. Insieme a Raffaele, praticamente la Trinità dell’entertainment.
Carlo Conti scompare, inghiottito da Raffaele-Patty Pravo: voto 5.5
Come nella prima puntata, anche in questa seconda c’è stato lo sketch che ha visto protagonista Patty Pravo sempre più su di giri, splendidamente interpretata da Virginia Raffaele. Tra le battute più memorabili di questa nuova performance, citiamo: “Cosa mi rende felice? Sentire l’odore dei cammelli. È una cosa di noi dell’ariete”. A farle da spalla, ritroviamo Carlo Conti, di nuovo inghiottito dalla verve del personaggio che si ritrova di fianco. Il siparietto ha luogo a casa della cantante. Casa della cantante da cui Conti non può uscire perché lei ha chiuso la porta a chiave, sostanzialmente sequestrandolo. Raffaele-Pravo si mangia la scena, come è giusto che sia, parlando di “felipità” e “canne” (da pesca, s’intende). Il conduttore non sa come uscirne e, per quanto nel complesso la gag sia esilarante, forse è un po’ uno spreco avere questo grande nome e sfruttarlo così poco. Scritto fuori dai denti: a stare in poltrona con sguardo smarrito, poteva farcela pure Francesco Arca. Forse.
Arisa canta Mina “vestita sadomaso” (e vince al Fantacalcio): voto 8/9
«Scusami Virginia ma non posso girarmi perché ho un problema all’abito dietro». Perennemente frontale alla telecamera, dunque, Arisa canta, ineccepibile, «Bum, ahi, che colpo di Luna!», la canzone scritta da Lelio Luttazzi e interpretata da Mina che dà il titolo allo show. «Vestita sadomaso», così la descriverà Raffaele a fine puntata, si inerpica in un brano impossibile, con più acuti inarrivabili che parole nel testo. Arisa ci delizia con la sua voce cristallina, perfetta, anche ironica, come il brano richiede («Mi hanno vista stamattina abbracciare una pompa di benzina e fin qui tutto a posto, vi assicuro. Il guaio è che la chiamavo Arturo!»). Nella chiacchiera con la conduttrice, la cantante, oltre a salutare Mina «che magari ci sente», racconta un «colpo di testa» fatto per amore: «Sono andata in taxi da Milano a Bologna per vedermi con uno che mi piaceva, 300 euro». Ma anche un «colpo di genio»: «Più che di genio, di resilienza. Al primo Sanremo, quando portai ‘Sincerità’, tutti mi dicevano di togliere gli occhiali. Ma a me piacevano e me li sono tenuta. Quel look, alla fine, è rimasto nel cuore della gente». Spazio, in ultimo, a un «colpo di fortuna»: «Alle superiori, avevo undici maschi in classe. Prendevano in giro me e le mie compagne perché non sapevamo cosa fosse il Fantacalcio. Un giorno, li ho sfidati e, pur dicendo numeri a caso, ho vinto io. Mi sono presa tutti i soldi». Che poi, qualche dopo, avrebbe speso in quel taxi per Bologna, probabilmente. Ma non importa, Arisa è uno show. Anzi, lo show.
La Signora Coriandoli superflua (e infatti sempre più defilata): voto 5
Questa seconda puntata di Colpo di Luna ha messo il piede sull’acceleratore, tagliando via i tempi morti dell’esordio. Che la scaletta sia diventata decisamente più agile, lo dimostra anche lo spazio concesso alla Signora Coriandoli, il comico Maurizio Ferrini, sempre più risicato. Lo show, dopo l’esordio, ha fatto i conti con ciò che gli è indispensabile e cosa no e il variopinto personaggio ne ha fatto le spese. La vediamo entrare a schiaffo a bordo di una macchinina interrompendo Arisa e Raffaele, ma solo per dare la pubblicità. Poi, un paio di siparietti-lanci, comunque molto brevi, in compagnia dell’amatissimo (da lei, almeno) Francesco Arca che, ancora una volta, invita a Bagnocavallo. Per questa gita fuori porta, ci permettiamo di consigliare la data di venerdì prossimo, possibilmente verso sera: c’è un clima fantastico. Non facessero complimenti…
Ranieri «fisicatissimo», nonostante «il problema del tip tap»: voto 8.5
“C’ha solo quel problema del tip tap: ogni tanto, je parte la gambetta”. Che scrive di Massimo Ranieri? Animale da palco rarissimo, è il partner di scena perfetto per Virginia Raffaele. “Sei un esempio per me, si possono usare solo superlativi per descriverti, tra cui – signora mi ascolti – pure fisicatissimo! Tra i pochi artisti italiani che sa cantare, recitare, condurre, ballare… Mi dicono che pulisci pure le cantine, alla bisogna!”, così lo presenta e da lì parte una intervista – travisata – flash che vuole essere solo l’antipasto di una grande performance comico-canora. “Stasera Massimo duetterà con me in Rose Rosse. È la prima volta che la canta insieme a qualcun altro, sono onorata!”, annuncia Raffaele, sbagliandosi: “Questa canzone ha 54 anni e l’avrò duettata quattro o cinque volte al massimo in carriera, però è successo”. Poco male, entrano due fioriere (“neanche all’Eurovision ho visto delle scenografie così, sono commosso!”, commenta ironico Ranieri) e il corpo di ballo travestito da giardinieri. Arrivati al ritornello, uno dei danzatori finge un malore e la conduttrice chiama l’ambulanza senza interrompere l’esibizione. L’effetto è oltremodo spassoso. Anche perché entro la fine del pezzo, Ranieri allunga pure 20 euro ai soccorritori prima di prodursi nel biblico acuto finale. È sempre un regalo quando due artisti di questo calibro si incontrano. E non succede spesso. Anche perché non è che ce ne siano poi tanti di bravi così. Possiamo solo ringraziare.
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