Dibattito in corso in Portogallo (più per il no) e in Belgio (dove c’è la tassa per le imprese energetiche)
In Portogallo il dibattito è in corso, anche sulla scia di quello italiano. La stampa di Lisbona riporta diverse opinioni e, in particolare, un no deciso da parte del mondo bancario nazionale. Secondo l’Associazione bancaria portoghese (Apb), interpellata dal settimanale Expresso, “già da tempo le banche in Portogallo sono soggette a imposte straordinarie che tuttavia si mantengono da anni”. Il riferimento va in particolare alla contribuzione straordinaria sul settore bancario, introdotta nel 2011, al tempo della crisi del debito sovrano, i cui introiti vanno in buona parte a rimpolpare il Fondo unico di risoluzione bancaria, soprattutto dopo il fallimento, nel 2014, del Banco Espírito Santo, all’epoca la più grossa banca privata portoghese. L’altra tassa è l’addizionale di solidarietà, nata nel 2020, in piena pandemia da Covid-19, e tutt’oggi in vigore. Anche dal ministero delle Finanze fanno sapere che in questo momento la priorità non è la tassazione degli extraprofitti, bensì facilitare il passaggio dei mutui sulla casa a tasso variabile verso un sistema di tasso fisso, per alleggerire il peso sulle famiglie derivante dall’aumento degli interessi operato dalla Bce.
In Belgio l’iniziativa lanciata in Italia divide la coalizione che sostiene il governo: all’interno della maggioranza cosiddetta Vivaldi, secondo quanto si legge oggi sulla stampa locale, la misura piace alla sinistra del Ps e agli ecologisti di Ecolo; viene bocciata dai liberali francofoni del MR mentre i democratici-cristiani del Cd&v e i liberali fiamminghi (Open Vdl) evitano ogni commento. Intanto la Federazione bancaria nazionale (Febelfin) prende le distanze dal progetto giudicando “ingannevole” l’idea che le banche, avendo realizzato utili miliardari, possano contribuire più di altri ad alleviare le difficoltà della finanza pubblica. Il Belgio, come tanti altri Paesi Ue, ha introdotto una tassa sugli extraprofitti generati dalle imprese del settore energetico in seguito alla guerra in Ucraina, ma finora non ha affrontato la questione di un analogo intervento sulle banche. Cosa che dovrebbe avvenire alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, quando si prevede saranno discusse alcune proposte presentate a questo proposito dai socialisti e dagli ecologisti.
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