Si chiama Adeci ed è l’associazione nazionale a difesa delle espropriazioni delle case e degli immobili che adesso è operativa anche in Abruzzo.
L’associazione nasce con l’intento di dare voce, tutelare e sostenere moralmente, economicamente e giuridicamente tutte quelle sfortunate famiglie che subiscono quotidianamente l’onta e il dramma di vedersi espropriata la propria abitazione, quasi sempre da una banca.
Un esercito di persone “silenziose”, cui nessuno da voce, neppure le istituzioni e la politica, con lo stigma sociale cucito sulla pelle di cattivi pagatori, che vivono una condizione di stress e di imposta quanto non giustificata inferiorità sociale che porta in taluni casi anche a gesti estremi, come ricordano dall’associazione. L’Abruzzo è al dodicesimo posto in Italia per numero di esecuzioni immobiliari, con 9 mila aste all’anno e 1 casa all’asta ogni 50 famiglie. “E nessuno fa niente!”, dice l’avvocato Mauro D’Amico, presidente dell’associazione, “un esercito di perseguitati, neo-deportati, con lo stigma Crif impresso sulla fedina bancaria: un tritacarne umano che distrugge ed espelle milioni di italiani dall’economia in chiaro, con il divieto assoluto del ricorso al credito, spinti nell’indifferenza di tutti, tra le braccia degli usurai. Un danno irreparabile per l’economia nazionale a cui nessuno pensa. A oggi risultano oltre sedici milioni di italiani segnalati nelle banche dati di Crif, Ctc ed Experian, ormai siamo alla follia. Eppure, si potrebbe fare tanto per questa povera gente, ad esempio obbligare le banche a erogare loro denaro con la garanzia dello Stato, per tirarli fuori dai guai. Ad esempio, snellire e potenziare le procedure di esdebitazione (legge numero 3/2012) cosiddetta legge anti-suicidi, estendere la possibilità di conversione del pignoramento, modificando l’articolo 495 del Codice di procedura civile, e tante altre iniziative tra le quali la proroga almeno per due anni del rilascio e della liberazione degli immobili pignorati e sostegno economico con la creazione di un fondo esecutati e vittime dell’usura bancaria. Ciò soprattutto in quanto il “cessate il fuoco” imposto dal decreto mille proroghe scadrà il 30 giugno 2021 e dal 1° luglio in tanti dovranno lasciare la casa in quanto ripartiranno gli ordini di liberazione degli immobili a uso abitativo e ricomincerà il solito bagno di sangue con le banche. Sono tutti temi e proposte sulle quali Adeci si impegna a lavorare nel prossimo futuro nell’interesse esclusivo degli esecutati”.
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