Qualche giorno in più per cercare di cedere le detrazioni del Superbonus e delle altre agevolazioni edilizie. Con un decreto emanato dall’Agenzia delle Entrate il termine ultimo per effettuare la comunicazione telematica relativa a cessione del credito e sconto in fattura slitta dal 16 marzo al 4 aprile. La proroga riguarda anche gli obblighi di comunicazione degli amministratori dei condomini dove si siano svolti lavori agevolati. Scopo del provvedimento è dare una possibilità in più a contribuenti e imprese che non sono ancora riuscite a monetizzare il credito, derivante in gran parte dei casi dal Superbonus 110%.
Le condizioni non sono più convenienti
Inutile nascondere però che riuscire nell’impresa di cedere sarà difficile e pressoché impossibile farlo a condizioni convenienti. Per quanto consta le banche hanno ormai chiuso i rubinetti sulle prime cessioni (mentre operano ancora sulle ricessioni) e sul mercato extrabancario certo chi compra può dettare la sua legge. Sulla piattaforma si bonus, promossa dall’Ordine dei commercialisti e da Unioncamere, un credito da Siuperbonus viene comprato in media con uno sconto del 19,6% sul credito. Significa che per ogni 100 euro di spesa e quindi ogni 110 euro di credito si ricevono 88,31 euro, contro i 94-95 che a fine 2023 offrivano le banche.
I numeri
In pratica per chi compra quel credito, considerando che il rimborso avviene in quattro anni e che ogni anno si ha diritto a 27,50 euro, è come prestare soldi al 9,5% senza rischi. Per quanto riguarda gli altri bonus le cessioni sulla piattaforma sono quotate al 26,2% per il bonus facciate (per 100 euro di spesa e 90 di credito, si ottengono 66,42 euro); per il bonus ristrutturazione si ottiene il 26% (100 di spesa, 50 di credito per ottenerne 37) e pochi euro in più (il 26.2% della spesa) per l’ecobonus ordinario, mentre per il sisma bonus ordinario, che viene rimborsato dal Fisco in cinque anni, lo sconto è del 21%.
L’opzione detrazione
Per chi non riesce a vendere l’unica strada è chiedere la detrazione sulla dichiarazione dei redditi, sperando, se si è parzialmente incapienti (se cioè non si ha un imponibile sufficiente a ottenere tutta la detrazione) che il Governo come già ha fatto l’anno scorso per i crediti relativi al 2022 conceda la possibilità di spalmare il credito in dieci anni anziché in quattro.
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