CAPACCIO PAESTUM. Una volta erano alberghi di lusso, sempre pieni di cerimonie e villeggianti. Oggi, proprio nessuno li vuole più, e restano solo enormi scheletri di cemento abbandonati all’usura del tempo, tra i quali riecheggiano, ancora, i ricordi belli dei banchetti di tante famiglie, soprattutto capaccesi, per celebrare matrimoni, comunioni e ricorrenze. A finanziare e poi pignorare gli imprenditori che li gestivano, due colossi bancari italiani. È andata deserta per la quarta volta, infatti, l’asta giudiziaria per la vendita dell’ex hotel Excelsior sito in Via Carducci, a Capaccio Capoluogo: anche ieri, nessuna offerta è pervenuta allo studio legale Andreozzi, che cura la procedura di vendita ad un prezzo base di 867mila euro, già ridotto più volte, a fronte dei crediti vantati dalla banca Intesa San Paolo, a seguito della procedura fallimentare che ha investito la società che ne deteneva la proprietà. Quattro stelle con piscina coperta e panorama mozzafiato sulla piana di Paestum, l’Excelsior è articolato su tre livelli, ovvero: piano seminterrato (sala sponsali, servizi e cucina per complessivi mq 1660); piano terra (hall, reception, bar e sala sponsali, mq 845) e piano primo (20 camere e terrazzino, mq 653); tutto in conformità alle concessioni edilizie rilasciate. Stesso destino per l’hotel Sogaris, sito alla Licinella lungo la fascia costiera, che andrà all’asta nel febbraio 2015 al prezzo base di oltre 1,7 milioni di euro: il fabbricato si compone di un piano seminterrato (uffici, servizi e locale ristorante, per complessivi mq 444); piano rialzato (reception, sala ristorante e cucina, mq 298); piano primo, secondo e terzo (adibiti a camere, ciascuno di mq 158). L’immobile è in regola ed in buone condizioni, in quanto da poco ristrutturato, e risulta occupato da terzi, senza titolo opponibile alla procedura, che versano l’indennità di occupazione mensile alla Custodia Giudiziaria: la struttura sarà liberata al momento dell’aggiudicazione. La procedura esecutiva, condotta dallo Studio legale Fazzari, è stata promossa da Unicredit Banca di Roma. In banca, purtroppo, spesso non c’è spazio per i ricordi, non c’è memoria della storia di un’azienda o di una struttura.
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