Ci sono alcuni parametri ben precisi che il fisco tiene in considerazione nel contesto di una normativa che punta a stanare e reprimere ogni forma di evasione e di riciclaggio.
Quando scattano controlli importi bonifici sospetti 2024?
Abbassata la soglia dell’importo dei bonifici oltre la quale le banche devono inviare la segnalazione all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. Tutte le operazioni finanziarie con importo che supera i 5.000 euro devono essere comunicate dalle banche e dagli intermediari finanziari alla Uif. Ma non è affatto detto che al di sotto di questa soglia non possa scattare una verifica ulteriore.
Anche i bonifici effettuati dal proprio conto corrente sono soggetti a controlli da parte dell’Agenzia delle entrate nel 2024? La risposta è affermativa, ma non sono automatici ovvero non scattato tutte le volte che c’è un trasferimento di denaro.
D’altronde non potrebbe essere ragionevolmente così, considerato l’elevato numero di bonifici che tutti i giorni sono effettuati negli istituto di credito italiani. Ci sono alcuni parametri ben precisi che il fisco tiene in considerazione nel contesto di una normativa che punta a stanare e reprimere ogni forma di evasione e di riciclaggio di denaro.
Il tutto mentre anche le direttive europee fissano norme più severe e precise in relazione allo strumento del bonifico. Le nuove disposizioni prestano ad esempio molta attenzione al momento in cui una banca avvia l’esecuzione di un ordine di pagamento che è proprio quello in cui riceve l’ordine dal pagatore. Si tratta di una definizione utilizzata anche in occasione delle verifiche fiscali.
Ogni istituto di credito operante in Italia può prevedere un orario da non superare in oltre il quale trasmette gli ordini solo il giorno successivo. Allo stesso tempo è anche possibile inviare alla banca un ordine di bonifico con anticipo rispetto alla data in cui si vuole che venga eseguito.
Il momento di ricezione di un ordine di bonifico può avvenire in un giorno convenuto o a cadenze prestabilite, come nel caso di ordini costanti nel tempo.
Ma non per tale ragione, l’Agenzia delle entrate sposta la lente di ingrandimento. In ogni caso, il tempo massimo di accredito al beneficiario di tutte le operazioni di pagamento è un giorno lavorativo dalla data di ricezione dell’ordine. Da quel momento possono scattare i controlli fiscali. Esaminiamo meglio
- Quando scattano controlli importi bonifici sospetti 2024
- Sempre più segnalazioni di bonifici sospetti dalla banca
Quando scattano controlli importi bonifici sospetti 2024
La maggiore stretta sui bonifici rientra in un contesto più ampio di contrasto all’evasione e al riciclaggio di denaro.
Ecco quindi che da una parte il governo ha ridotto il tetto massimo di utilizzo del contante, dall’altra ha abbassato la soglia dell’importo dei bonifici oltre la quale le banche devono inviare la segnalazione all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia.
Che, si badi bene, con comporta in automatico controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle entrate. E allo stesso tempo non è affatto detto che al di sotto di questa soglia non possa scattare una verifica ulteriore.
Più esattamente, tutte le operazioni finanziarie con importo che supera i 5.000 euro devono essere comunicate dalle banche e dagli intermediari finanziari alla Uif.
Sempre più segnalazioni di bonifici sospetti dalla banca
Di certo c’è che i controlli sono diventati più serrati e l’introduzione di un sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo ha registrato un rafforzamento con risultati evidenti.
La stessa Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia riferisce di aver ricevuto oltre 100.000 segnalazioni di operazioni sospette con un ampliamento e una diversificazione dei segnalanti. L’aumento – fa notare – è da ricondurre soprattutto al contributo degli intermediari finanziari non bancari e del comparto dei giochi mentre le segnalazioni legate al finanziamento del terrorismo sono diminuite.
Alle segnalazioni di operazioni sospette si è aggiunto il flusso delle comunicazioni oggettive sulle transazioni in contanti, anche frazionate, forse per eludere il tetto massimo di utilizzo dei contanti. Non va poi dimenticato che l’onere della prova spetta sempre al contribuente.
Proprio quest’ultimo deve dimostrare di aver sempre proceduto sul sentiero della legalità quando ci sono di mezzo operazione con il proprio conto corrente. E per dimostrarlo deve mostrare prove concrete ovvero documenti e ricevute. Non basta e non è ritenuta sufficiente la sola comunicazione verbale, per quanto sia veritiera.
Esistono alcuni parametri specifici che i contribuenti considerano nell’ambito della normativa volta a individuare e contrastare ogni forma di elusione e riciclaggio.
Ci sono alcuni parametri ben precisi che il fisco tiene in considerazione nel contesto di una normativa che punta a stanare e reprimere ogni forma di evasione e di riciclaggio.
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