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  • Il conto corrente bancario è uno strumento essenziale per procedere a pagamenti, ricevere bonifici, per porre in essere ogni operazione bancaria.
  • Il blocco del conto corrente, quindi, è foriero di molteplici inconvenienti, che è preferibile prevenire.
  • Le principali ipotesi di blocco del conto corrente sono pignoramento del conto corrente, decesso, controlli antiriciclaggio, truffa.

Il conto corrente bancario è uno strumento essenziale per molte attività, sia lavorative sia personali. Si pensi che anche le tasse, i pagamenti con PagoPA, con i modelli F24 vengono oggi effettuati mediante home banking, comodamente da casa, senza recarsi alla posta o agli sportelli.

Tuttavia, possono verificarsi alcuni eventi, anche ordinari, nella vita di un soggetto che conducono al blocco del conto corrente bancario. Cosa si può fare in questi casi? C’è una procedura sempre valida?

Nel seguente articolo approfondiremo il tema del conto corrente bloccato, elencando le ipotesi più comuni di blocco. Intendiamo offrire un quadro il più completo possibile sulle cause che possono condurre al blocco, offrendo anche qualche consiglio su come prevenire eventuali esiti poco piacevoli per il cliente della banca. 

Conto corrente bloccato: quando accade

Il conto corrente bancario è uno degli strumenti necessari della vita quotidiana. Soprattutto negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una progressiva smaterializzazione del denaro. Oggi, buona parte dei pagamenti – anche indirizzati alle pubbliche amministrazioni – sono effettuati online.

Quindi, quando si verifica una delle ipotesi che comporta il blocco del conto corrente, gli inconvenienti non si fanno mancare. Molte delle nostre attività sono, infatti, bloccate con il conto. Talvolta anche i pagamenti che attendiamo: si pensi allo stipendio che viene versato sul conto corrente.

Eppure, i casi in cui si verifica il blocco sono molto più frequenti di quello che pensiamo. Le ragioni dietro il blocco del conto sono molteplici, ma quelle più ricorrenti sono:

  • decesso del proprietario del conto corrente bloccato;
  • conto rimasto scoperto, magari in seguito a un pagamento automatico, e quindi bloccato dalla banca;
  • conto bloccato perché pignorato per debiti non pagati, in particolare se non pagati tributi ed imposte;
  • conto bloccato per controlli antiriciclaggio da parte dell’autorità competente;
  • conto bloccato dallo stesso titolare, se c’è, per esempio, il rischio di una truffa.

Ti consigliamo di leggere anche: Cosa succede a un conto corrente cointestato in caso di morte?

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Chi blocca il conto?

Prima di tutto ci dobbiamo chiederci chi blocca il conto corrente. Questa è, normalmente, un’attività che viene espletata dalla banca stessa, la quale però procede su indicazione e richiesta di altro soggetto.

Per esempio, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, il blocco può essere anche richiesto dallo stesso titolare in caso di truffa. Può capitare, infatti, che un soggetto provveda al pagamento inserendo i propri dati in un sito fantasma. 

Una delle ipotesi più comuni di truffa è l’email che proviene dal tuo presunto istituto di credito, il quale chiede di accedere al proprio conto corrente, inserendo le relative credenziali. Se vengono inseriti i dati, si concede automatico accesso ai truffatori al contro corrente. In questi casi, non resta che chiamare la banca e chiedere il blocco.

Il blocco, però, potrebbe anche essere chiesto da un creditore. Per esempio, nel caso in cui non vengano pagate le cartelle esattoriali, l’Agenzia delle entrate può pignorare il conto corrente, che, quindi, diventa inutilizzabile.

Anche l’autorità giudiziaria potrebbe disporre il blocco del conto corrente, al fine di procedere a controlli su un conto ritenuto sospetto. Di seguito, esamineremo alcune delle ipotesi che abbiamo appena citato nel dettaglio, per capire come prevenire eventualmente il rischio di ritrovarsi con il conto corrente bloccato.

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Blocco conto per phishing

Una delle ipotesi più spiacevoli di blocco del conto corrente è quando si viene truffati. Tra le truffe online, una delle più comuni è certamente il c.d. phishing, a cui abbiamo fatto cenno nel precedente paragrafo. Il phishing è una tecnica fraudolenta con cui i truffatori inducono la vittima a rivelare i propri dati bancari, con l’invio di SMS (in questa ipotesi si parla di smishing) o email farlocchi.

Tali messaggi sembrano provenire dalla propria banca, infatti riproducono fedelmente la pagine di accesso, il logo e ogni altro elemento presente sulla home page dell’istituto di credito. In questo modo, il soggetto è indotto ad accedere al link presente nel messaggio. Inserendo i propri dati, questi vengono rubati e i truffatori hanno così accesso al conto: ne possono disporre come meglio credono, di solito rimuovono tutto molto velocemente.

Sul proprio sito, quello reale, gli istituti di credito mettono a disposizione dei propri clienti alcune informazioni per riconoscere quando l’email ricevuta non proviene dall’istituto bancario. Quindi, è consigliabile dare un’occhiata, per capire cosa guardare, al fine di prevenire truffe. In queste ipotesi, ove ci si accorge di essere stati truffati, è necessario procedere al blocco del conto corrente. 

Ti consigliamo di approfondire la questione leggendo anche: Truffe via SMS e WhatsApp: consigli su come difendersi

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Conto bloccato per controlli autoriciclaggio

Un’altra ipotesi in cui è possibile che la banca blocchi il conto corrente è su disposizione dell’autorità giudiziaria o dell’amministrazione finanziaria che provvede a controllo, in base alla legge antiriciclaggio.

A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, la nuova normativa prevede, prima di procedere a qualsiasi azione, l’obbligo della banca di comunicare un questionario al soggetto sottoposto ad accertamento per movimenti sospetti. 

Il cliente avrà a disposizione 60 giorni per compilare il modulo e restituirlo. Se non si muove in tal senso, la banca procede al blocco del conto corrente. 

Le banche saranno molto attente sia nei controlli sia nell’invio del questionario. Infatti, il legislatore ha anche disposto l’introduzione di sanzioni, che variano da 2.600 euro fino a 13.000 euro, per il mancato controllo di un cliente sospetto da parte della stessa banca.

Ti consigliamo anche di leggere: Successione del conto corrente: come funziona

Blocco del conto corrente del titolare deceduto

Altra ipotesi piuttosto frequente è il blocco del conto corrente in caso di decesso del titolare del conto. In questa evenienza, il conto si intende congelato fin quando gli eredi non provvedono ad una serie di adempimenti, comunque, non prima della conclusione della procedura di successione.

​​Gli eredi sono tenuti a comunicare all’istituto di credito, ove non ne sia ancora a conoscenza, l’avvenuto decesso. A tal fine, gli eredi dovranno trasmettere il certificato di morte del titolare del conto, oltre ai seguenti documenti:

  • l’atto pubblico con cui l’erede rende una dichiarazione al notaio o al cancelliere del tribunale, con il quale comunica le generalità di tutti gli eredi;
  • una dichiarazione resa alla pubblica amministrazione e che attesta stati, fatti o qualità personali di diretta conoscenza dell’interessato o relativi ad altri soggetti di cui egli abbia conoscenza. La dichiarazione deve essere resa davanti a un pubblico funzionario, che la riceve e deve anche riportare l’avvertimento che, se si dichiara il falso, si può incorrere in specifiche sanzioni penali;
  • la copia del documento di identità e del codice fiscale degli eredi;
  • la copia della dichiarazione di successione o della dichiarazione di esonero dalla prestazione di dichiarazione di successione.

Solo a seguito dello sblocco, gli eredi potranno ottenere la liquidazione di quanto è ancora in giacenza sul conto corrente.

Ti consigliamo di approfondire l’argomento leggendo anche: Chi può chiudere il conto corrente di un defunto?

Conto corrente bloccato per pignoramento

Altra ipotesi piuttosto frequente di blocco del conto corrente è quella conseguente al pignoramento del conto, che viene effettuato dal creditore. Per esempio, può accadere che l’Agenzia delle Entrate decida di pignorare il conto, se il contribuente non ha versato quanto doveva, quindi pende una cartella esattoriale inadempiuta. 

Il pignoramento del conto corrente è stato di recente modificato dall’intervento del legislatore. L’Agenzia può procedere al pignoramento se la cartella esattoriale è stata notificata da oltre un anno al contribuente, che è, però, rimasto inadempiente. 

Se il pignoramento riguarda stipendi o qualsiasi altra indennità derivante da rapporto di lavoro o di impiego, esistono per l’Agente della riscossione alcuni limiti:

  • fino a 2.500 euro la quota pignorabile è 1/10;
  • tra 2.500 e 5.000 euro la quota pignorabile è 1/7;
  • sopra i 5.000 euro la quota pignorabile è 1/5.

In questo caso, la banca riceve una notifica da parte del giudice. L’istituto è tenuto a bloccare il conto corrente, in genere, solo della somma necessaria a ripagare il creditore. 

Approfondisci l’argomento leggendo anche: Pignoramento conto corrente: come funziona e cosa succede dopo

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Come evitare il blocco del conto corrente bancario?

Nei casi che abbiamo esposto, il blocco del conto corrente è pressoché inevitabile: proprio per questa ragione le uniche accortezze che possono essere assunte sono in termini di controllo del conto delle notifiche che vengono periodicamente inviate.

Soprattutto, si consiglia di tenere tutto in regola – in particolare, i pagamenti e le cartelle esattoriali – e di prestare attenzione ed evitare spiacevole eventi, come il phishing, chiedendo, eventualmente, a chi è più competente come muoversi.

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Conto corrente bloccato – Domande frequenti

Quando è bloccato il conto corrente?

Le ipotesi più frequenti di blocco del conto corrente sono: in conseguenza di una truffa, pignoramento del conto in caso di debiti insoluti, decesso del titolare, controllo antiriciclaggio.

Chi blocca il conto corrente?

Il blocco del conto corrente è effettuato dalla banca, su disposizione di altri soggetti che sono interessati al blocco, come creditori o anche lo stesso correntista.

Che cos’è il phishing?

Il phishing è una truffa online, con cui sono carpiti i dati di accesso al conto corrente. In questo caso, è il titolare stesso a chiedere alla banca il blocco del conto corrente.

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