Se l’INPS è sostituto di imposta per percezione NAspi, si è obbligati ad indicarlo anche come sostituto di imposta nel 730 o si può procedere alla presentazione senza sostituto?
Chi è il sostituto di imposta e quale è il suo ruolo? Cerchiamo di capirlo anche in considerazione degli adempimenti dichiarativi obbligatori che i cittadini prestano con la presentazione del 730 e rispondendo al quesito di una nostra lettrice che ci scrive:
Buongiorno, sono una docente precaria con rapporto di lavoro terminato al 30 giugno 2021. Ho fatto richiesta di Naspi, che ho iniziato a percepire dal 7 luglio 2021.
Entro il 30 settembre 2021 dovrò presentare il 730 con invio telematico all’agenzia delle entrate (ho anche altri redditi da dichiarare) e volevo indicare di essere priva di sostituto d’imposta: specifico che nel frattempo ho già versato a giugno la prima rata delle imposte risultati da tutti i redditi, che non ho mai reso noti per eventuale conguaglio alla scuola in cui lavoravo.
Mi viene il dubbio però che sulla Naspi percepita l’Inps abbia in qualche modo agito da sostituto d’imposta: è possibile? Nel dettaglio dei pagamenti è indicato solo importo indennità Naspi (che però a me risulta inferiore a quanto dichiarato nella lettera inviata all’inizio dall’Inps) meno trattenuta Irpef di basso importo
In attesa di un vostro cortese riscontro porgo cordiali saluti.
Naspi e sostituto di imposta
L’INPS durante la fruizione della Naspi funge da sostituto di impota per i disoccupati che percepiscono l’indennità. Questo significa che l’istituto provvede a versare le ritenute previste dalla legge a titolo di imposta sulle somme che eroga. E difatti, la Naspi erogata è al netto del prelievo fiscale per l’IRPEF.
Il sostituto di imposta sostituisce il contribuente negli adempimenti obbligatori fiscali, come appunto il versamento dell’IRPEF.
E’ normale, quindi, che il dettaglio dei pagamenti ricevuti sia inferiore a quanto previsto, visto che quello che lei riceve è al netto dell’IRPEF mentre quello previsto nella lettera è al lordo dell’imposta. Ma questo non influisce sulla presentazione del 730 2021.
E’ una sua decisione se indicare l’INPS come sostituto di imposta o procedere alla presentazione del 730 senza sostituto, il fatto che l’INPS le stia trattenendo l’IRPEF sull’indennità, infatti non la obbliga ad indicare l’istituto come sostituto di imposta per l’eventuale rimborso o debito derivante dal 730. Anzi, nel caso degli insegnanti precari non è mai una buona idea indicare l’INPS come sostituto di imposta in caso di Naspi visto che, in caso di nuova convocazione a settembre la Naspi si interrompe e l’INPS cessa di essere sostituto di imposta.
Può procedere, quindi, tranquillamente all’invio senza sostituto di imposta con la consapevolezza che l’eventuale rimborso derivante dal conguaglio IRPEF lo riceverà direttamente dall’Agenzia delle Entrate (si ricordi di indicare un IBAN per l’accredito) non prima che siano trascorsi 6 mesi dalla scadenza di presentazione della dichiarazione dei redditi.
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