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Modalità termini richiesta e fruizione credito d’imposta

Quali sono le modalità di presentazione della domanda di
credito di imposta per la Zona economica speciale Unica (ZES Unica)
di cui all’art. 16 del decreto-legge n. 124 del 2023 e la
documentazione richiesta?

Ai fini della fruizione del credito d’imposta per gli
investimenti nella ZES unica di cui all’art. 16 del decreto-legge
n. 124 del 2023, occorre fare riferimento al modello di
“COMUNICAZIONE PER LA FRUIZIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA PER GLI
INVESTIMENTI NELLA ZES UNICA” e alle sue istruzioni, nonché al
relativo provvedimento di approvazione del Direttore dell’Agenzia
dell’11 giugno 2024, prot. 262747 (disponibile sul sito
www.agenziaentrate.it), che ne definisce il contenuto e le modalità
di trasmissione.

È disponibile un manuale per la presentazione dei
progetti ZES?

Ai fini tributari non è disponibile alcun “manuale” concernente
la presentazione dei progetti ZES.

 A cosa fa riferimento la data del 15 novembre
prevista dall’articolo 3 del dm 17 maggio 2024?

Il comma 1 dell’articolo 3 del dm 17 maggio 2024 stabilisce che
«sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un
progetto di investimento iniziale come definito all’art. 2, punti
49, 50 e 51, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione,
del 17 giugno 2014, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15
novembre 2024
»,

Il 15 novembre 2024 è la data – prevista anche dall’art. 16,
comma 4, del decreto-legge n. 124 del 2023 – entro la quale gli
investimenti agevolabili devono essere realizzati.

Come previsto dal comma 4 dell’art. 3 citato, ai fini della
determinazione del momento in cui gli investimenti si considerano
effettuati e del valore dei beni agevolabili, si tiene conto delle
disposizioni di cui agli articoli 109, commi 1 e 2, e 110 del
decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 (TUIR), a
prescindere dai principi contabili adottati dal soggetto
interessato (cfr. il caso di acquisto di un bene immobile con
riserva di proprietà trattato nella risposta ad istanza di
interpello n. 23 del 2024, ancorché riferita al credito d’imposta
per le Zone Economiche Speciali di cui all’art. 5 del decreto-legge
n. 91 del 2017).

Entro quando si potrà utilizzare l’eventuale credito
d’imposta spettante?

L’art. 7 del decreto ministeriale 17 maggio 2024 indica le
modalità di fruizione del credito d’imposta ZES Unica.

Fermo restando che il credito d’imposta non è utilizzabile prima
della data di realizzazione dell’investimento agevolabile, non è
previsto un termine (finale) di utilizzo del credito d’imposta. Si
ricorda che, ai sensi del comma 4 dell’art. 7, il credito d’imposta
deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al
periodo d’imposta nel corso del quale lo stesso è riconosciuto e
nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta
successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

Una società può presentare più di una domanda nel 2024
in relazione a progetti d’investimento differenti?

In base all’art. 16, co 4, del decreto-legge n. 124 del 2023, il
credito d’imposta Zes unica è commisurato agli investimenti
agevolabili realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, nel
limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100
milioni di euro.

È possibile quindi che un potenziale beneficiario indichi più di
un progetto d’investimento iniziale, come definito all’art. 2,
punti 49, 50 e 51, del regolamento (UE) n. 651/2014 della
Commissione, del 17 giugno 2014, fermo restando ai sensi del comma
7 dell’articolo 3 del decreto ministeriale 17 maggio 2024, il
limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100
milioni di euro.

Gli investimenti agevolabili devono essere ultimati
entro il 15 novembre 2024. Per ultimati, si intendono
complessivamente fatturati e pagati, oppure è possibile effettuare
l’ordine, pagare un acconto (ad esempio del 20% come per il credito
d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi di cui
all’articolo 1, commi da 1051 a 1063 della legge n. 178 del
2020)?

In forza del combinato disposto dei commi 1 e 4 dell’articolo 3
del DM, l’investimento agevolabile deve essere effettuato, ai sensi
dell’art. 109, co. 1 e 2, del decreto del Presidente della
Repubblica n. 917 del 1986 (di seguito, TUIR), entro il 15 novembre
2024. In particolare, il comma 1 di quest’ultima disposizione
stabilisce, in linea generale, che le spese e gli altri componenti
negativi concorrono a formare il reddito nell’esercizio di
competenza; tuttavia, laddove nell’esercizio di competenza non sia
ancora certa l’esistenza o determinabile in modo obiettivo
l’ammontare, le spese e gli altri componenti negativi concorrono a
formarlo nell’esercizio in cui si verificano tali condizioni.

Il successivo comma 2 dell’articolo 109 del TUIR stabilisce che
ai fini della determinazione dell’esercizio di competenza:

  • «(…) le spese di acquisizione dei beni si considerano
    sostenute, alla data della consegna o spedizione per i beni mobili
    e della stipulazione dell’atto per gli immobili e per le aziende,
    ovvero, se diversa e successiva, alla data in cui si verifica
    l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà o di altro
    diritto reale. Non si tiene conto delle clausole di riserva della
    proprietà. La locazione con clausola di trasferimento della
    proprietà vincolante per ambedue le parti è assimilata alla vendita
    con riserva di proprietà
    »;
  • «le spese di acquisizione dei servizi si considerano
    sostenute, alla data in cui le prestazioni sono
    ultimate
    ».

Pertanto, il costo di un bene oggetto di un investimento
effettuato, secondo i criteri appena richiamati, oltre la data del
15 novembre 2024 non assume rilevanza ai fini della determinazione
del credito d’imposta.

In tale ipotesi, non rilevano agli effetti dell’ammissibilità al
credito d’imposta del predetto costo neanche eventuali “ordini
effettuati” e “acconti pagati” entro la predetta data del 15
novembre 2024, stante la mancanza nella disciplina agevolativa di
una espressa previsione in tal senso (a differenza di quanto
espressamente previsto in materia di credito d’imposta per
investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’articolo 1, commi
da 1051 a 1063 della legge n. 178 del 2020).

Qual è la dicitura da inserire in fattura per poter
usufruire del credito di imposta?

Il decreto ministeriale 17 maggio 2024 non prevede una specifica
dicitura da indicare nelle fatture degli acquisiti concernenti gli
investimenti agevolabili.

Va evidenziato che nel modello di “COMUNICAZIONE PER LA
FRUIZIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA PER GLI INVESTIMENTI NELLA ZES
UNICA”, approvato con provvedimento del Direttore dell’Agenzia
delle entrate, l’11 giugno 2024, prot. n. 262747, dovranno essere
indicate le fatture elettroniche ricevute tramite SDI secondo le
istruzioni allegate a detta comunicazione.

Relativamente alla comunicazione all’Agenzia delle
entrate, il credito dovrà essere autorizzato preventivamente
all’utilizzo (analogo sistema del C.I.M.) ovvero vi saranno
ulteriori sistemi di comunicazione, autorizzazione ed
utilizzo?

L’art. 5 del decreto ministeriale 17 maggio 2024 contiene le
previsioni per l’accesso al credito d’imposta Zes unica. Il co. 1
del citato art. 5 prevede che per accedere al credito d’imposta i
soggetti interessati comunicano all’Agenzia delle entrate, dal 12
giugno al 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili
sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere
fino al 15 novembre 2024. A tal fine, inviano il relativo modello
di comunicazione (CIM ZES unica) approvato con provvedimento del
direttore dell’Agenzia delle entrate dell’11 giugno 2024, prot. n.
262747.

Il successivo co. 4 prevede un ulteriore provvedimento del
Direttore dell’Agenzia delle entrate con cui viene comunicato
l’ammontare massimo del credito di imposta fruibile, calcolato
rapportando il limite complessivo di spesa all’ammontare
complessivo dei crediti di imposta richiesti dai contribuenti.



 

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