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BARI –  Il presupposto su cui si basa il processo nei confronti di Silvestro Demurtas sono errati perché «non c’è stata mai condizione per la declaratoria di fallimento di Fse e non c’è stata mai una situazione di crisi che abbia consentito l’ammissione al concordato preventivo in continuità».

Questa in estrema sintesi la posizione evidenziata dai legali Leonardo Iannone e Luigi Panella che difendono l’ex funzionario responsabile Finanziamenti corporate della divisione Corporate banking di Bnl nel processo stralcio sul crac delle Ferrovie Sud Est, società di trasporti pugliese commissariata e poi acquistata da Ferrovie dello Stato. Il processo coinvolge anche ex vertici di Bnl.

Demurtas è l’unico degli imputati ad aver scelto il rito abbreviato, per lui la Procura ha chiesto una condanna a quattro anni di reclusione. Demurtas e gli altri 19 imputati a processo con rito ordinario, rispondono a vario titolo di bancarotta fraudolenta impropria per effetto di operazioni dolose ai danni di Fse e bancarotta fraudolenta preferenziale in favore di Bnl. Nel corso dell’udienza di questa mattina i legali hanno replicato alle contestazioni dell’accusa e delle parti civili, evidenziando che «presupposto per i reati fallimentari è la declaratoria di fallimento. Quando invece si è presenza di una crisi aziendale recuperabile attraverso misure adeguate quei presupposti vengono a mancare».

I fatti contestati risalgono agli anni 2009-2016, ma i reati di bancarotta ipotizzati sono datati 16 gennaio 2017. Nell’inchiesta della guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Bari, si ipotizza che le condotte dei funzionari dell’istituto di credito abbiano aggravato la situazione debitoria di Fse proprio attraverso la concessione di finanziamenti, il mantenimento di linee di credito in favore della società in dissesto e l’assenza di controlli sulla destinazione delle somme erogate. Nel procedimento sono costituiti parte civile ministero dei Trasporti, Regione Puglia, Ferrovie del Sud Est e Ferrovie dello Stato.

Si tornerà in aula il 26 settembre per la parte finale delle arringhe. In quella stessa data potrebbe arrivare la sentenza. 

 

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