ARZACHENA. Una norma dell’Unione Europea ha per il momento evitato che una famiglia gallurese potesse vedere aggiudicata all’asta la propria abitazione. Una vicenda delicata quella di un nucleo familiare di sei persone di Arzachena, con un iter giudiziario che va avanti da lungo tempo.
Le problematiche risalgono a circa quindici anni fa, con una fideiussione a garanzia di un’attività commerciale che marito e moglie avevano avviato in Piemonte. L’azienda incorre tuttavia in problematiche di carattere economico-finanziario che portano a un decreto ingiuntivo del giudice del Tribunale di Biella nel 2011, con procedura esecutiva in essere davanti al Tribunale di Tempio Pausania dal 2013.
L’immobile, prima e unica casa del nucleo familiare, va all’asta, con continui ribassi per le mancate aggiudicazioni. Del caso si occupano gli avvocati Patrizia Fazzi e Francesco Giunta che riescono a ottenere la sospensione della procedura esecutiva grazie alla direttiva 93/13/CEE, recepita dall’Italia con il decreto legislativo 206/2005. La direttiva, infatti, protegge i consumatori dell’Unione Europea da clausole e condizioni abusive che potrebbero essere comprese in alcuni contratti fra cui le fideiussioni bancarie.
Grazie a questa norma e a una sentenza in merito della Corte di Cassazione del 2023, il team di legali è riuscito a sospendere la procedura, congelando i risultati di eventuali offerte riferite a un’asta tenutasi lo scorso ottobre.
L’esecuzione è quindi sospesa fino all’esito del giudizio presso il Tribunale di Biella, con la prossima udienza fissata per il 4 giugno del 2024. Gli avvocati Fazzi e Giunta si augurano che la vicenda possa avere un epilogo positivo per la famiglia di Arzachena, grazie alle novità giurisprudenziali che potranno essere d’aiuto anche a chi si trova ad affrontare problematiche simili.
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