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Negli ultimi tempi la nostra vita è stata fortemente influenzata dall’inflazione, la quale ha portato a un aumento generale dei prezzi e ridotto il potere d’acquisto degli italiani. Sono molte le dinamiche che interessano questo fenomeno, e una di queste è la politica monetaria delle banche centrali e i relativi tassi di interesse.

Cos’è l’inflazione?

L’inflazione è un fenomeno per il quale si ha un aumento generalizzato dei prezzi. Di conseguenza, se c’è inflazione, con lo stesso ammontare di denaro le persone potranno acquistare meno beni e servizi. Si tratta del calo del potere di acquisto della moneta.

Questo significa che quando sentiamo dire che c’è un “aumento dell’inflazione”, si sta dicendo che c’è un aumento della velocità con cui i prezzi aumentano. Viceversa, se l’inflazione dovesse essere in calo, allora l’aumento dei prezzi sarà più lento rispetto a prima.

Facciamo un esempio con due ipotesi

Nella prima ipotesi supponiamo di pagare il caffè 1€ e che il mese successivo costerà 1,30€. Nella seconda ipotesi, invece, supponiamo di pagare il caffè sempre 1€, ma che il mese successivo il prezzo aumenti a 1,20€ anziché a 1,30€. Come è evidente, nella prima ipotesi l’inflazione è più alta che nella seconda. Quindi, se cala l’inflazione, non calano i prezzi, cala la velocità con cui i prezzi aumentano. Per vedere i prezzi scendere ci vorrebbe la deflazione, come vedremo tra poco.

L’inflazione è positiva o negativa?

L’inflazione, se è moderata (quella considerata ottimale è al 2%), è sintomo di un’economia che cresce. Questo in quanto, tendenzialmente, l’inflazione moderata indica che l’aumento dei prezzi è dovuto al fatto che le persone hanno più denaro da spendere, portando a un conseguente aumento della domanda. Successivamente, se le persone acquistano di più, gli imprenditori tenderanno ad aumentare i prezzi, in quanto venderebbero lo stesso. A quel punto i lavoratori potranno domandare stipendi più alti e i datori di lavoro avranno i soldi per concederli, creando un circolo virtuoso: si parla di inflazione da domanda.

Come si misura l’inflazione?

I Paesi che adottano l’euro misurano l’inflazione con l’IPCA, cioè l’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato. Questo indice misura l’andamento del prezzo di un insieme di beni e permette di monitorare le dinamiche inflazionistiche.

Quando l’inflazione è un problema?

L’inflazione è un problema se è troppo alta, in quanto diventa difficile per i Governi e per le Banche Centrali mantenere i salari allineati al costo della vita. Inoltre, con alta inflazione i risparmi perdono di valore e questo crea una forte incertezza sul futuro. Per avere un metro di misura bisogna considerare che l’inflazione è considerata ottimale quando è vicina al 2%, mentre se supera questa percentuale può iniziare a essere un problema.

Quali sono le cause dell’inflazione?

Oltre alla maggiore produttività, cioè l’economia che cresce, l’aumento dei prezzi potrebbe essere dovuto alla scarsità di beni. Infatti, se ci sono pochi beni e in tanti li vogliono, partirà una sorta di meccanismo “ad asta” che porterà su il prezzo finché qualcuno non se li aggiudicherà. Niente produttività in aumento quindi, solo aumento dei prezzi: è un problema e si chiama “inflazione da costi”.

Come si combatte l’inflazione?

Mantenere la stabilità dei prezzi è compito delle banche centrali, quindi nel nostro caso della BCE. Per farlo determinano il costo del denaro, influenzando domanda e offerta. Infatti, se l’inflazione è causata da troppo denaro in giro e ne alzo il costo, nel tempo l’inflazione diminuirà: stiamo parlando dei tassi di interesse delle banche centrali.

Quali sono gli effetti sui mutui?

Se aumenta il costo del denaro le banche dovranno pagare tassi di interesse più elevati alla banca centrale e, di conseguenza, applicheranno tassi di interesse più alti anche a coloro che richiederanno un mutuo. Inoltre, alzeranno i tassi a chi ha un mutuo a tasso variabile. Chiaramente, i mutui a tasso fisso resteranno invariati.

Cos’è, invece, la deflazione?

È il contrario dell’inflazione, quindi: un fenomeno per il quale c’è un ribasso generalizzato dei prezzi e un conseguente rafforzamento del potere d’acquisto.

Sembrerebbe un fenomeno positivo per le tasche degli italiani, ma non è così. Questo in quanto come l’inflazione solitamente è dovuta a un’economia che va bene, la deflazione è spesso dovuta a un’economia problematica e nella quale le persone non riescono ad acquistare beni e servizi a sufficienza da mantenere sana l’economia. È proprio il contrario dell’inflazione, infatti, mentre l’inflazione si combatte alzando i tassi di interesse, la deflazione si contrasta abbassandoli.



 

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