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  • L’Assegno Unico è una forma di sostegno economico rivolto alle famiglie con figli a carico riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di età. Fanno eccezione i figli con disabilità per cui non è previsto un limite di età.
  • L’importo dell’Assegno Unico varia in base a due fattori: età del bambino e ISEE familiare.
  • Sono previste maggiorazioni dell’importo dell’assegno se sussistono precise circostanze stabilite dalla legge.

Le famiglie italiane che hanno figli godono di un sostegno economico noto come Assegno Unico. Questo consiste in un contributo versato dall’INPS alle famiglie con figli a carico, e si può richiedere dal settimo mese di gravidanza.

L’Assegno Unico e universale è riconosciuto fino al compimento del 21esimo anno del figlio a carico. Tuttavia, per i figli con disabilità non vi sono limiti di età. L’importo dell’assegno riconosciuto alle famiglie varia in base a due fattori principali: l’età del figlio e l’ISEE familiare.

Questo importante sostegno può essere percepito sia dai lavoratori dipendenti che dagli autonomi, ma anche da parte di chi risulta disoccupato. Vediamo qui il suo funzionamento e gli importi 2024.

Cos’è l’Assegno Unico

L’INSP definisce l’Assegno Unico e universale come:

“un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili”.

Si tratta, quindi, di un sostegno al reddito, un contributo economico riconosciuto alle famiglie che hanno figli a carico, entro specifici limiti. Infatti, l’importo dell’assegno è determinato da due principali fattori:

  • età del figlio a carico;
  • ISEE familiare.

Tuttavia, è detto “universale” perché, indipendentemente dal reddito, è garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico.

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Come funziona l’Assegno Unico

assegno unico universaleassegno unico universale

L’Assegno Unico è un contributo spettante a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dal reddito. Infatti, anche in assenza di un valore ISEE aggiornato o per le famiglie con un ISEE alto, viene garantito in misura minima l’assegno per i figli a carico.

Gli importi vanno da un minimo di 54,10 euro al mese fino a un massimo di 189,20 al mese. Sono, tuttavia, previste anche delle maggiorazioni dell’importo se sussistono i presupposti stabiliti dalla normativa.

L’importo dell’assegno è determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare. Questa è verificata tenendo conto dell’ISEE in corso di validità. Di conseguenza, l’importo riconosciuto alle famiglie varia in ragione del valore ISEE: più questo valore è basso e maggiore sarà l’importo dell’assegno.

In assenza di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica, o DSU, presentata per il 2023 e correttamente attestata, l’importo viene calcolato sulla base delle soglie minime. L’Assegno Unico e universale è corrisposto dall’INPS ed è erogato al richiedente mediante accredito su conto corrente bancario o postale oppure con bonifico domiciliato.

Assegno Unico: chi può riceverlo

L’Assegno Unico e universale, che sostituisce l’assegno familiare, è un sostegno rivolto a tutte le famiglie con figli a carico. È riconosciuto ai nuclei familiari:

  • per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni a condizione che siano rispettati determinati fattori: che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea, che svolga un tirocinio e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui, sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o che svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Per i nuovi nati a decorrere dal 1° marzo 2022, l’Assegno Unico e universale è riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza. L’Assegno Unico e universale per i figli a carico è rivolto a:

  • lavoratori dipendenti, pubblici e privati;
  • lavoratori autonomi;
  • pensionati;
  • disoccupati;
  • inoccupati.

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Requisiti per accedere all’Assegno Unico 2024

Per poter godere di tale sostegno economico, la legge precisa che il soggetto deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o un suo familiare, titolare del diritto di soggiorno, in base alle diverse casistiche ammesse dall’INPS;
  • sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • sia residente e domiciliato in Italia;
  • sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Assegno Unico: gli importi

ISEE 2024 Importo di base Assegno Unico
Da 0 a 16.215 euro 189,20 euro
Da 19.458 a 19.566 euro 172,42 euro
Da 21.620 a 21.728 euro 161,61 euro
Da 25.944 a 26.052 euro 139,99 euro
Da 37.835 a 37.943 euro 80,53 euro
Da 39.997 a 40.105 euro 69,72 euro
Oltre 43.240 euro 54,10 euro

L’importo dell’Assegno Unico e universale, come abbiamo anticipato, è determinato principalmente in base a due fattori:

  • l’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario;
  • l’età dei figli a carico.

Tuttavia, vengono considerati per il calcolo anche altri fattori. Nel dettaglio, l’INPS prevede:

  • una quota variabile progressiva, che va da un massimo di 189,2 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 16.215 euro, a un minimo di 54,1 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro;
  • maggiorazioni per nuclei numerosi, ovvero per i figli successivi al secondo, figli fino a un anno d’età, figli di età compresa tra 1 e 3 anni per i nuclei familiari con almeno tre figli, per le madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli, e anche per genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, o con figli affetti da disabilità;
  • una quota a titolo di maggiorazioni in caso di perdita economica subita dal nucleo familiare.
assegno unico importiassegno unico importi

L’Assegno Unico e universale, a partire dal mese di marzo 2022, comprende e quindi va a sostituire, le seguenti misure:

  • il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani);
  • l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli assegni familiari ai nuclei con figli orfani;
  • l’assegno di natalità, o bonus bebè;
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

Tuttavia, l’Assegno non sostituisce né limita gli importi del bonus asilo nido. In più, è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, Province autonome e dagli enti locali.

È anche compatibile con il Reddito di Cittadinanza. Infine, l’Assegno unico e universale non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF.

Le maggiorazioni dell’Assegno Unico

Con la Legge di Bilancio 2023 sono state aggiunte alcune novità relative alle maggiorazioni sugli importi degli assegni. Nello specifico, sono stati introdotte le seguenti novità:

  • un aumento del 50% degli importi dell’Assegno Unico e universale per i figli a carico di età inferiore a un anno;
  • un aumento del 50% degli importi dell’Assegno Unico per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, per famiglie con ISEE non superiore alla soglia di 40.000 euro, adeguata alle variazioni dell’indice del costo della vita;
  • un amento del 50% la maggiorazione forfettaria per i nuclei con almeno quattro figli a carico;
  • aumento degli importi per i figli disabili maggiorenni fino a un massimo di 189,20 euro per ISEE inferiore o uguale a 16.215 euro.

Tali incrementi delle maggiorazioni sono confermati sia per l’anno 2023 che per l’anno 2024.

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Assegno Unico: come richiederlo

Per ottenere l’Assegno Unico, i soggetti in possesso dei requisiti possono presentare la domanda apposita sul portale INPS, e a portarla avanti può essere uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale, indipendentemente dalla convivenza con il figlio.

La domanda deve essere effettuata in autonomia dal sito dell’INPS dal genitore o dal tutore, utilizzando l’apposito servizio raggiungibile direttamente dalla home page del sito INPS. Basta accedere con lo SPID, con la Carta di Identità Elettronica (CIE) o con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

assegno unico calendarioassegno unico calendario

In alternativa è possibile rivolgersi al supporto del Contact Center Integrato INPS, contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Infine, è anche consentito fare richiesta con il supporto di istituti di Patronato, che possono presentare la domanda per nome e conto del soggetto interessato.

In fase di compilazione della domanda, il genitore richiedente indica le modalità di pagamento che preferisce per ricevere l’assegno. Occorre indicare i suoi dati di pagamento e quelli dell’altro genitore nel caso di opzione per la ripartizione dell’assegno al 50% tra i due genitori. L’Assegno quest’anno è stato erogato in modo automatico a chi già lo riceveva, se non sono avvenute variazioni.

Quando viene pagato l’Assegno Unico

Quando viene pagato l’Assegno Unico? In base alle novità presenti nella normativa, i pagamenti dell’Assegno Unico si svolgono con il seguente calendario fisso:

  • dal 10 al 20 di ogni mese l’importo degli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente;
  • dal 20 al 30 di ogni mese gli importi relativi alle nuove domande pervenute nel mese precedente e per gli assegni che subiscono variazioni in ragione di mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell’Isee.

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Assegno Unico per le partite IVA

Come abbiamo anticipato, l’Assegno Unico è un sostegno economico riconosciuto dall’INPS a tutte le famiglie con figli a carico. Di conseguenza, hanno diritto all’Assegno Unico anche le partite IVA, e quindi i liberi professionisti, gli imprenditori, i lavoratori autonomi e così via.

Anche in questo caso, per poter ricevere l’assegno, il titolare di partita IVA deve presentare la domanda all’interno del portale INPS e indicare l’ISEE di riferimento.

Assegno Unico – Domande frequenti

Qual è l’importo dell’Assegno Unico?

L’Assegno Unico è un sostegno economico riconosciuto alle persone con figli a carico, e parte da un minimo di 54,10 euro al mese fino ad arrivare a oltre 189 euro al mese. L’importo varia in base all’età del figlio a carico (ad eccezione dei figli con disabilità) e all’ISEE familiare.

Quando arriva l’Assegno Unico questo mese?

In base al calendario INPS, l’Assegno Unico è corrisposto dal 10 al 20 di ogni mese per gli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente e da 20 al 30 in caso di nuove domande pervenute o variazioni.

Quali sono i requisiti per avere l’Assegno Unico?

Principalmente bisogna essere cittadini italiani o europei, tuttavia ci sono altri requisiti da rispettare: scoprili in questa guida.

Anche chi ha una Partita Iva può avere l’Assegno Unico?

Sì, anche i lavoratori con una Partita Iva possono accedere all’Assegno Unico, rispettando i requisiti per rientrare tra i beneficiari della misura.

L’Assegno Unico fa reddito?

No, l’Assegno Unico non va calcolato nel reddito del lavoratore dipendente, del lavoratore autonomo o percettore di indennità.

Quali sono le fasce ISEE per l’Assegno Unico?

Non esiste una soglia minima ISEE per potervi accedere, o una massima. Tutte le famiglie possono accedervi, tuttavia gli importi sono calcolati anche in base all’ISEE.

 

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