BARI – «Al fine di evitare una inutile gogna mediatica, mi asterrò dal proseguire la campagna elettorale onde evitare controproducenti strumentalizzazioni. Preciso, che all’atto della mia candidatura ho presentato la documentazione prevista per legge, in particolare il casellario giudiziale, che certifica l’assenza di condanne e non riporta il rinvio a giudizio per un presunto reato ancora da accertare. La vicenda è strettamente e dolorosamente personale, riguarda fatti legati alla vita lavorativa per i quali attendo fiducioso l’esito processuale, confidando nel sereno operato della magistratura». Lo annuncia Luigi De Nittis, uno dei due candidati del centrodestra alle Comunali di Bari, dichiarato «impresentabile» dalla commissione parlamentare Antimafia.
Ricordiamo che sono 12 i candidati alle comunali in Puglia giudicati ‘impresentabili’ secondo le verifiche svolte dalla commissione nazionale Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, in base al codice di autoregolamentazione.
A Bari sono distribuiti tra centrosinistra e centrodestra, in tutti i casi rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta: si tratta di Sigismondo Colasuonno (lista Decaro per Bari) e Luigi De Nittis (lista Fratelli d’Italia), e di Gaetano Telegrafo (della civica Agorà).
A Lecce sono tre, tutti del centrodestra: Raffaele Guido (lista Movimento Regione Salento), rinviato a giudizio per tentata violenza privata, minaccia e lesioni aggravate, detenzione e porto in luogo pubblico di arma, aggravati dal metodo mafioso; Andrea Guido (lista Udc-Puglia Popolare), a giudizio per corruzione per l’esercizio della funzione commessa al fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. Poi c’e’ Filippo Montinari (lista Io Sud), a giudizio per bancarotta fraudolenta.
Nell’elenco compare anche Marianna Ricucci, candidata al Comune di Manfredonia con la lista Ugo Galli sindaco e condannata con sentenza definitiva a 7 mesi di reclusione per tentata estorsione. Per il Comune di Neviano, in Salento, compare il nome di Fabio Ramundo, lista Sempre con voi, già assessore del Comune sciolto.
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