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La polemica politica finisce in tribunale ad Aversa. La società che gestisce la riscossione delle entrate comunali querela e intenta anche una causa civile nei confronti di un consigliere comunale che in questi mesi ha criticato l’operato dell’azienda di riscossione, su due temi specifici: l’utilizzo di un conto corrente proprio e non intestato al Comune in una prima fase e la mancata possibilità di rateizzare i debiti per quei cittadini che si erano già viti raggiungere da un pignoramento di stipendio o conto corrente. A dare notizia di questo episodio che sembrerebbe essere più unico che raro nel panorama politico nazionale è lo stesso esponente di Fratelli d’Italia, Alfonso Oliva, uno dei più attivi nell’opposizione alla giunta arcobaleno guidata dal sindaco del Partito Democratico, Alfonso Golia. Una opposizione a 360 gradi, non limitata, in verità, al settore della riscossione.

«La Sogert ha dichiarato l’esponente del partito di Giorgia Meloni – mi ha denunciato chiedendomi un risarcimento per 50mila euro per aver difeso i cittadini aversani. È una denuncia-bavaglio così come fatto già da questa amministrazione nei confronti della opposizione e dei giornalisti, ma non mi fermerò». «Ho piena fiducia continua l’ex assessore della precedente amministrazione di centrodestra – nella magistratura e dimostrerò in tutti i gradi di giudizio che la Sogert non poteva e non doveva vessare i cittadini aversani addirittura incassando i loro soldi sul proprio conto corrente».

«È inverosimile conclude Oliva – la denuncia del concessionario comunale Sogert nei confronti di un consigliere comunale che più volte ha messo in evidenza gli errori denunciandone le inadempienze. Questa circostanza mi dà ancora più forza e mi fa capire che ero e sono sulla strada giusta a difesa di una cittadinanza che ha eletto una maggioranza e se ne trova un’altra che ha vietato, con in testa il sindaco, il sacrosanto diritto degli aversani ad ottenere il rateizzo dopo l’azione esecutiva. Se pensano che mi fermerò si sbagliano». Interpellato sulla vicenda il rappresentante della Sogert, Felice Coppola, spiega: «Ci siamo mossi sia in ambito civile che penale per tutelare l’immagine della società, saranno i magistrati a decidere. La scelta è stata fatta in consiglio di amministrazione per difendere il buon nome della Sogert che in oltre 30 anni di attività, sino ad oggi, non ha mai subito condanne. Quello che ha dato fastidio è stato soprattutto il voler insinuare che la società avrebbe utilizzato i propri conti per riscuotere come se avesse avuto intenzione di appropriarsi dei soldi del Comune di Aversa. Avevamo un’intesa in questo senso con l’Ente e, come già detto altre volte, abbiamo sempre puntualmente riversato le somme riscosse».
Il sindaco Golia, da parte sua, in un primo momento ha dichiarato di non aver nulla da dire in merito. Poi, incalzato, ha affermato in maniera salomonica: «Non conosco la vicenda e per quel poco che ho capito si tratta di una vicenda privata tra Sogert e Oliva. Sarà la magistratura a dire chi ha torto e chi ha ragione». Quello che è certo è che è la prima volta, almeno ad Aversa, a memoria d’uomo, che un consigliere comunale viene contemporaneamente querelato per diffamazione e convenuto in giudizio per risarcimento di danno di immagine per affermazioni fatte nell’ambito della propria attività politico amministrativa.
 

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