Il 17% dei giovani tra i 18 e i 25 anni, la cosiddetta “Generazione Zeta”, fa investimenti 4 o 5 volte all’anno. Il 10% investe con cadenza mensile. Ma una persona su 4 ritiene di non saper valutare in modo corretto i rischi. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca “Gen Z e consapevolezza finanziaria tra digitale, tecnologia e new economy” promossa da Esdebitami e condotta da Nomisma in occasione del mese dell’educazione finanziaria. Lo studio si basa su un sondaggio a cui hanno risposto 1.000 giovani tra i 18 e i 25 anni.
Generazione Z e denaro, come i giovani gestiscono i soldi
Secondo l’analisi, 8 intervistati su 10 hanno avuto del denaro da gestire in autonomia negli ultimi 12 mesi. L’entrata media è di 842 euro al mese, provenienti in prevalenza da stipendio (nel 57% dei casi), ma anche da regali (37%) e paghetta o altre somme corrisposte dai genitori (32%).
Nella gestione di questo piccolo tesoretto, la maggior parte dei giovani (il 62% di chi ha un lavoro e il 72% di chi non ce l’ha), non riesce a coprire tutte le spese. Per controllare le uscite le strategie più utilizzate sono le note sul cellulare, le applicazioni di Internet banking o anche il vecchio diario. In più, circa il 40% degli intervistati dice di fissare un limite settimanale o mensile che si impegna a non sforare. Un giovane su 5 però non valuta quanti soldi ha a disposizione prima di fare un acquisto e il 35% ha almeno una posizione debitoria aperta (di questi, il 13% fa fatica a pagare le rate). Quando si tratta si spendere, i contanti sono il mezzo preferito seguito dalla carta e da PayPal.
Risparmi e investimenti, ecco le scelte dei 18-25enni
L’87% dei giovani dichiara di mettere in atto azioni per risparmiare. Solo pochi, però, investono i soldi messi da parte: gli investimenti mensili, come detto, riguardano appena il 10%. E anche chi investe tende ad andare sul sicuro: le forme di investimento preferite sono i buoni postali con libretti e conti deposito, seguiti da fondi comuni di investimento ed etf. Solo il 27% degli under 25 opta per le azioni, mentre il 20% sceglie le criptovalute.
Questi numeri derivano da un’ed
ucazione finanziaria frammentata, messa insieme tra ciò che si impara in famiglia e quello che si legge su Internet. In particolare, 6 under 25 su 10 saprebbero spiegare che cos’è un mutuo ma meno della metà ha chiaro il concetto di credito al consumo. Ancora più bassa la percentuale di coloro che sanno dire il significato del termine “esg”, ferma al 10%.«La fotografia scattata dall’indagine Nomisma evidenzia una mancanza di consapevolezza delle dinamiche finanziarie molto diffusa tra i più giovani, ma anche in seno alle loro famiglie di origine», commenta Luigi Ursino, presidente di Esdebitami Retake. (riproduzione riservata)
Orario di pubblicazione: 25/10/2023 10:39
Ultimo aggiornamento: 26/12/2023 15:11
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