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Il recente Decreto Salva Casa introduce significative modifiche al Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, semplificando alcune procedure e agevolando i proprietari di immobili. In particolare, il decreto prevede che non sia più necessario ottenere permessi specifici per l’installazione di vetrate panoramiche e pergotende, purché siano rispettate determinate condizioni. Ecco cosa sapere e quali sono le modifiche chiave apportate dal governo al DPR 6 giugno 2001, n. 380 (noto come Testo Unico dell’Edilizia).
Vetrate panoramiche e pergotende
Viene introdotta una nuova categoria di opere edilizie che non richiedono permessi specifici. Si tratta di strutture di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, come tende da sole, tende a pergola con telo retrattile (anche impermeabile), e tende a pergola con elementi di protezione solare mobili o regolabili. Queste strutture possono essere addossate o annesse agli immobili, a condizione che non determinino la creazione di spazi stabilmente chiusi e non comportino variazioni di volumi e superfici.
Mutamento di destinazione d’uso
Il mutamento della destinazione d’uso di una singola unità immobiliare senza opere all’interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito, purché siano rispettate le normative di settore.
Tolleranze esecutive e accertamento di conformità
Per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, sono previste tolleranze esecutive che non costituiscono violazioni edilizie, se contenute entro certi limiti percentuali rispetto alle misure previste dal titolo abilitativo.
È stata introdotta una nuova procedura per l’accertamento di conformità in caso di interventi realizzati in parziale difformità dal permesso di costruire o dalla segnalazione certificata di inizio attività. Questo permette di sanare le difformità, se l’intervento risulta conforme alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda.
Altre sanatorie possibili
Il decreto Salva casa amplia rispetto al passato l’accesso alle sanatorie da presentare ai Comuni. Crescono le tolleranze per le strutture non portanti e non autorizzate – per esempio in un appartamento sotto i 100 metri quadri si passa dal 2 al 5% – come tramezzi, porte, finestre e soppalchi non abitabili. Entrano negli interventi di edilizia libera, quindi senza dover chiedere l’autorizzazione, anche le verande che non creino locali chiusi, tende e pompe di calore. Viene introdotto su questo versante il concetto di silenzio assenso: se l’amministrazione non dà risposta alla domanda nei tempi prestabiliti – 45 giorni per le sanatorie – la pratica è considerata accolta. Superata poi anche la cosiddetta doppia conformità, che bloccava alcune richieste di sanatoria.
Implicazioni pratiche
Le nuove disposizioni rendono più semplice per i proprietari immobiliari effettuare miglioramenti e modifiche senza dover affrontare lunghe procedure burocratiche. Tuttavia, è importante notare che le opere devono comunque rispettare determinate caratteristiche tecniche e costruttive, oltre a minimizzare l’impatto visivo e armonizzarsi con le preesistenti linee architettoniche. Queste modifiche mirano a facilitare interventi minori, incentivare il miglioramento estetico e funzionale degli edifici e promuovere un utilizzo più flessibile degli spazi immobiliari.
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