LECCE – La società House Solution Solar di Poggiardo è stata creata appositamente per sfruttare gli incentivi legati ai bonus fiscali. E sostanzialmente per frodare lo Stato in virtù di lavori edili non completati o mai eseguiti. Lo mette nero su bianco il gip di Lecce, Silvia Saracino, nelle oltre 500 pagine con le quali ha disposto il sequestro preventivo della società e di oltre 42 milioni di euro finiti nel corrispondente cassetto fiscale a titolo di credito di imposta.
Oltre al rappresentante legale Fabio Cursano – sottoposto per un anno al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare attività imprenditoriale – ci sono undici professionisti, ingegneri e commercialisti fra Bari e Lecce, coinvolti nell’inchiesta.
Si tratta di Giuseppe Emanuele Boffola, ingegnere di 43 anni, nativo di Bari ma residente a Lecce; Gialuca Forte, 47 anni, di Tricase, ingegnere; Pietro Vincenzo Mastrolonardo, 69 anni, di Bari, ingegnere; Francesco Murrone, 43 anni di Caprarica (Lecce), ingegnere; Pasquale Paccione, 38 anni, di Mola di Bari, geometra; Mattia Scolozzi, 32 anni, ingegnere di Lecce; Vito Acquafredda, 59 anni, commercialista di Monopoli; Giacomo Rocco Carluccio, 65 anni, commercialista di Poggiardo; Giuseppe Sabatelli, 63 anni, commercialista di Monopoli; Giuseppe Settanni, 45 anni, commercialista di Triggiano; Francesco Spagnolo, 52 anni, di Carmiano. Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere finalizzata all’indebita percezione di erogazioni pubbliche (reato di cui rispondono nove indagati), malversazione e falso.
Tutto nasce da un controllo effettuato nell’agosto 2022 dalla tenenza di Maglie nei confronti della House Solution. I finanzieri hanno esaminato le fatture emesse nei confronti di centinaia di committenti che avevano avanzato istanze di accesso al Superbonus: è emerso che il successivo credito di imposta veniva ceduto all’azienda la quale a sua volta lo cedeva a terzi ( per lo più banche), incassando denaro in tempi brevi. Dagli accertamenti è emersa l’irregolarità di 29 pratiche, poiché relativi a lavori non eseguiti o eseguiti solo in parte. Poi sono arrivate le querele di altri committenti: lamentavano il fatto che, contrariamente a quanto pattuito, i lavori previsti non erano mai stati completati, poiché la società si sarebbe limitata a consegnare loro soltanto il materiale: condizionatori, pompe di calore, infissi termici e pannelli fotovoltaici. I clienti hanno riferito poi di aver appreso solo successivamente dall’emissione di documenti fiscali a loro nome, che la società aveva già attivato la procedura di riconoscimento delle detrazioni di legge per l’acquisizione di crediti d’imposta relativi ad importi che gli stessi querelanti avrebbero disconosciuto. In altri casi, invece, avrebbero detto di non aver mai apposto la firma sui relativi contratti.
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