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Foto di David Gonzales via Pexels

Il Decreto Legge Salva Casa è in vigore dal 24 maggio 2024

Ciò che oggi regola il sistema del costruito stabilendo ciò che è concesso o meno è il Testo Unico dell’Edilizia, tuttavia questa norma risale all’ormai lontano 2001. Vent’anni in cui le esigenze sono certamente cambiante. Ecco perchè appena intravista una possibilità di cambiamento l’intero comparto si è fiondato sul nuovo decreto legge bandiera di Salvini presentando una vera e propria pioggia di emendamenti al Salva Casa.

Il Dl n.69/2024 è al momento sul tavolo della Commissione Ambiente che ha chiuso ieri la possibilità di presentare ulteriori richieste di modifica o integrazione, dopo aver ascoltato in audizione numerosi attori della filiera, e non solo, interessati all’argomento. 

Sul testo sono stati presentati ben 522 emendamenti, gran parte dei quali provenienti dalla maggioranza.

La Lega, ideatrice del Salva Casa, è stata la prima a raccontare le modifiche pensate per ampliare il bacino di intervento della sanatoria edilizia che, dal 24 maggio 2024, consente di regolarizzare abusi minori commessi precedentemente all’entrata in vigore del DL, snellendo notevolmente le procedure edilizie.

Le modifiche al testo negli emendamenti del Salva Casa

Le proposte più gettonate contenute negli emendamenti a Salva Casa sembrerebbero riguardare il perimetro dell’abitabilità soprattutto negli edifici antecedenti al 1975, precisazioni per i cambi di destinazione d’uso con opere e senza, nonchè il provvedimento ribattezzato “Salva Milano”, creato per svincolare la città lombarda (e molte altre realtà urbane) dai contenziosi sorti con la giustizia che ha messo nel mirino circa 150 immobili oggetto ristrutturazioni ritenute abusive.

Ma se da un lato gli emendamenti al Salva Casa permettono di ampliare il regime d’azione del testo dall’altro emerge sempre con maggiore forza la convinzione che sia necessaria una riforma più strutturata del Testo e delle norme edilizie. 

Capofila di questo pensiero sono gli architetti del CNAPPC egli Ingegneri del CNI che hanno sottolineato come “Con il Decreto Salva Casa il Legislatore continua ad ampliare l’ambito di incertezza interpretativa della norma introducendo modifiche parziali finalizzate a snellire aspetti procedurali che di fatto costituiranno misure a regime”.

Un’altra questione spinosa sollevata dai professionisti è il tema delle sanzioni penali a cui andrebbero incontro i tecnici, sovraccaricati dal DL Salva Casa di un “eccessivo carico di compiti e responsabilità”.

I prossimi passi del DL Salva Casa n.69/2024

Il prossimo passo sarà la cernita degli emendamenti presentati al Salva Casa per scartare quelli ritenuti inammissibili ed operare una selezione di quelli ritenuti segnalabili. Una volta che la Commissione Ambiente avrà votato, il  testo passerà poi il 15 luglio all’esame dell’Aula. La conversione in legge dovrà avvenire entro il 28 luglio 2024.

 

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