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  • Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al bonus anziani, un assegno da 850 euro per l’assistenza ai più fragili che si trovano in condizioni economiche svantaggiate.
  • Il bonus assistenza anziani da 850 euro andrà a sommarsi all’indennità di accompagnamento, per un sussidio complessivo di 1.380 euro circa.
  • L’agevolazione, introdotta in via sperimentale per due anni, si inserisce in un più ampio piano di riforma sull’assistenza agli anziani in Italia.

Il Governo ha approvato lo schema di decreto attuativo della legge delega per la riforma dell’assistenza agli anziani, la legge 33/20231, prescritta dal PNRR che prevede la sperimentazione di una nuova prestazione universale Inps per gli anziani e i soggetti non autosufficienti.

A partire da gennaio 2025, diverse persone che si trovano in difficoltà economica potranno beneficiare del cosiddetto bonus anziani, un assegno da 850 euro per coprire le spese relative all’assistenza (compresa anche la possibile assunzione di un badante) che andrà a sommarsi all’indennità di accompagnamento per un totale di circa 1.380 euro di sussidio.

La sperimentazione della misura durerà 2 anni (si concluderà quindi a dicembre 2026) e impiegherà risorse pari a 500 milioni di euro, ovvero 250 milioni per ogni anno.

Cos’è e come funziona il bonus anziani

Il nuovo bonus per l’assistenza di anziani non autosufficienti, ovvero la “prestazione universale di assistenza”, verrà introdotto in via sperimentale da gennaio 2025 e sarà disponibile solo per una piccola platea dei potenziali beneficiari della misura.

Ad averne diritto saranno circa 25mila anziani over 80 che si trovano in condizioni di salute gravissime, a fronte degli oltre 3,8 milioni di anziani non autosufficienti presenti in Italia, secondo i dati del Rapporto ISTAT 20212 sulle condizioni della popolazione anziana in Italia.

bonus assistenza anziani

Coloro che otterranno la prestazione potranno beneficiare di una doppia agevolazione:

  • la prima, già presente e fissa, corrisponde all’indennità di accompagnamento (di cui saranno già titolari) che per il 2024 è pari a 531,76 euro;
  • la seconda, invece, corrisponde a una quota integrativa di 850 euro per l’assistenza agli anziani non autosufficienti corrisposta per 13 mensilità.

Il bonus anziani si potrà utilizzare esclusivamente per pagare il supporto di badanti o per acquistare servizi di cura da ricevere a casa. In caso di inutilizzo, l’intera somma ottenuta dovrà essere restituita.

Bonus anziani: a chi spetta l’assegno da 850 euro

Non sono ancora stati fissati i requisiti ufficiali per l’accesso al bonus anziani, ma possiamo già anticipare quelle che saranno le condizioni da soddisfare per ottenere l’assegno, che verranno poi specificate in un apposito decreto attuativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Quest’ultimo verrà adottato entro i 60 giorni successivi all’approvazione della misura.

Per poter ottenere il bonus anziani, come abbiamo visto, occorre risultare già titolari dell’indennità di accompagnamento. Oltre a questo, occorre soddisfare anche i seguenti requisiti:

  • aver compiuto almeno 80 anni di età;
  • trovarsi in condizioni di salute gravissime.
  • essere in possesso di un Isee non superiore a 6.000 euro all’anno.

Se il budget a disposizione (500 milioni per due anni) venisse sforato, si dovrebbero andare a rivedere i requisiti di accesso alla prestazione universale.

Considerando che nel 2020 le persone non autosufficienti (con disabilità al 100%) che percepivano l’indennità di accompagnamento erano oltre 1 milione e 500 mila, secondo i dati ISTAT e che di questi ne verranno raggiunti solo una piccolissima parte, Palazzo Chigi si riserva la possibilità di aumentare del 20% le risorse a disposizione.

Come richiedere l’assegno di assistenza per gli anziani

Le modalità di richiesta ed erogazione del bonus anziani non sono state definite, ma presumibilmente sarà l’Inps ad occuparsi del pagamento della prestazione ai soggetti aventi diritto.

L’agevolazione ha come obiettivi il contrasto dell’isolamento sociale degli anziani e la limitazione della solitudine. Per tale ragione, considerando anche le risorse limitate a disposizione, sarà possibile revocare l’assegno a coloro che non lo avranno speso nel modo indicato.

Patto per la terza età: le novità per gli anziani

Il nuovo assegno di assistenza per gli anziani andrà a rivoluzionare il sistema di welfare per le persone più fragili al pari di quanto avvenuto con l’introduzione dell’assegno unico e universale per i figli, visto che prevede il riordino, la semplificazione e il coordinamento delle disposizioni attualmente in vigore in materia di assistenza, come previsto dal PNRR.

Tra gli obiettivi principali del Patto per la terza età, come si legge nel testo del decreto3, ci sono la promozione della dignità e dell’autonomia, l’inclusione sociale, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità della popolazione anziana.

Oltre al bonus anziani, infatti, il provvedimento include anche una serie di misure volte alla semplificazione e al rafforzamento dell’accesso ai servizi, in un’unica sede tramite i PUA (punti unici di accesso).

Si prevedono, inoltre, incentivi per nuove forme di co-housing (coabitazione solidale), servizi e ausili per le situazioni di maggiore fragilità.

 

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