Caro direttore,
da Bankitalia arriva la sentenza definitiva sui disastri provocati dai Superbonus voluti dal governo Conte-Pd nel 2020 che ha mostrato le criticità e gli effetti sulla nostra economia. Quindi se arriva un segnale negativo sui conti pubblici sappiamo oggi chi ringraziare.
Bankitalia ricorda che i superbonus sono costati 170 miliardi nel triennio 2021-2023, con una perdita irreversibile di 45 miliardi. In pratica con una spesa pari al 3% del Pil, con assenza di coperture che mette a rischio il nostro debito che potrebbe avere conseguenze nell’immediato futuro a causa di un ritorno del gettito fiscale insufficiente. La voragine creata ha portato il debito pubblico oltre il 138% del Pil e potrebbe far scattare una procedura d’infrazione europea che sarebbe addebitata al governo Meloni senza alcuna colpa.
E tutto questo al netto delle centinaia di frodi avvenute in tutta la Penisola.
Svanisce nel nulla la tesi del pifferaio Conte del costo zero del Superbonus che porta a un aggravamento del debito pubblico che dovrà essere rimborsato da tutti gli italiani. Hanno raccontato che ristrutturare casa (ville e castelli compresi) “gratuitamente” fosse una grande intuizione economica che portava benefici a tutto il sistema: una grossa balla.
E anche le banche hanno dei problemi. Il segretario generale del sindacato bancari Fabi Lando Sileoni condivide quindi la proposta del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, di creare un fondo finanziato da privati che sia messo in condizione di poter acquistare dalle banche i crediti fiscali legati alle agevolazioni edilizie.
«Non ci sono sufficienti coperture finanziare – dichiara Sileoni – da parte dello Stato per risolvere il problema del superbonus ma il cerino, adesso, è rimasto in mano alle banche. Le prime 5 banche italiane hanno crediti per circa 35 miliardi di euro. Il capitale di questo nuovo fondo dovrà essere a prevalenza privata, con limitata partecipazione di soggetti statali perchè altrimenti i crediti delle banche acquistati dal fondo diventerebbero nuovo debito pubblico e salterebbero i parametri di bilancio imposti dall’Unione europea all’Italia».
Il Superbonus è stato concepito in maniera del tutto indiscriminata, senza porre vincoli: c’è gente che ha potuto ristrutturare la villa a Capri o in Costa Smeralda aumentandone il valore fino al doppio.
Pensare di recuperare una spesa del genere con il gettito fiscale era assurdo, così come non creare nemmeno delle discriminanti (no alle case di pregio e di valore).
E Conte, da improbabile Robin Hood, si è ritrovato a essere un perfetto sceriffo di Nottingham con gli applausi del Pd.
Parma, 19 giugno
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