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Il Governo Meloni ha introdotto una nuova tassa relativa al Superbonus: ecco chi dovrà pagarla e chi potrà essere invece esentato.

L’Agenzia delle Entrate ha già chiarito con una nota l’attivazione del nuovo regime di tassazione sulle plusvalenze introdotte dall’ultima legge di Bilancio per il 2024. Tra questi oneri è presente la nuova tassa sulla vendita di immobili oggetto di ristrutturazioni con il Superbonus 110%. L’AdE ha in pratica cercato di spiegare ai contribuenti chi sarà chiamato a pagare, su quali immobili è dovuto il tributo e quali fattispecie sono a oggi escluse dalla nuova imposizione tributaria.

Come calcolare la nuova tassa sul Superbonus Arabonormannaunesco.it

Nelle scorse settimane l’esecutivo di centrodestra guidato dal presidente Giorgia Meloni ha approvato una nuova stretta al bonus sulle ristrutturazioni, così come largamente prevedibile dopo i vari proclami fatti dai principali esponenti della maggioranza. Così, il nuovo decreto Superbonus ha introdotto novità rilevanti per tutti coloro che hanno goduto dell’agevolazione edilizia voluta dal M5S.

Arriva la nuova maxi tassa applicata al Superbonus 110%

Una prima novità riguarda l’obbligo di ripartire in dieci anni la detrazione delle spese relative al Superbonus sostenute nel 2024 nel caso in cui si decida di indicarle nella dichiarazione dei redditi (con effetto peraltro retroattivo). E poi c’è la tanto chiacchierata nuova imposta, già definita come maxi tassazione, del 26% che vale per la vendita delle seconde case oggetto di lavori connessi al Superbonus 110%.

In pratica chi ha goduto dell’agevolazione e decide di vendere l’immobile ristrutturato deve pagare un onere maggiorato sulla plusvalenza, dando quindi per scontato che l’aiuto sia stato ricercato per speculare e non per migliorare la propria situazione abitativa.

Come funziona la nuova tassa sul Superbonus
Superbonus: arriva una nuova tassa sull’agevolazione che ha promosso le ristrutturazioni degli immobili Arabonormannaunesco.it

La tassa introdotta dal Governo Meloni colpisce chi ha goduto del Superbonus 110% e si applica per un periodo di dieci anni, ma soltanto su chi vende una seconda casa. Ci sono comunque delle eccezioni importanti riguardati la fattispecie dell’eredità e della donazione.

Secondo quanto stabilito, chi vende un immobile entro dieci anni dalla fine dei lavori agevolati dal Superbonus dovrà affrontare una tassazione del 26% sulla plusvalenza realizzata. Questa plusvalenza si calcola in base al tempo trascorso tra la fine dei lavori e la vendita dell’immobile. E la tassa non tiene conto dalla percentuale di detrazione del Superbonus (che, com’è noto, è scesa nel tempo dal 110% al 90%, fino al 70%) e nemmeno dalla modalità di fruizione dell’agevolazione.

Come anticipato, però, la plusvalenza non si tassa se l’immobile ristrutturato è acquisito per successione o adibito ad abitazione principale per la maggior parte dei dieci anni antecedenti alla cessione. A ogni modo il Governo si aspetta che la tassazione possa portare più equità e soprattutto più fondi nelle casse dello Stato.

 

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