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E’ stata pubblicata lo scorso 18 dicembre la  legge n. 193 del 7 dicembre 2023 finalizzata a   contrastare la  discriminazione verso le persone precedentemente affette da malattie oncologiche, introducendo il concetto di “diritto all’oblio oncologico”. 

Questo diritto permette agli individui guariti da un certo periodo di tempo, (che sono quasi un milione oggi in Italia), di non rivelare la propria pregressa condizione di salute,   evitando le attuali discriminazioni in ambito lavorativo,  economico e sociale,  per quanto riguarda, ad esempio: 

  •  l’erogazione di mutui e finanziamenti o le condizioni economiche per le assicurazioni,
  •  le  adozioni e
  •  l’ accesso a concorsi pubblici o posti di lavoro in genere

La legge è in vigore dal 2 gennaio 2024 ma per l’applicazione pratica delle tutele si attendevano due decreti ministeriali.

Il primo,  pubblicato il 24 aprile scorso riguarda l’esatta tempistica per ciascuna patologia, mentre si attende a breve la pubblicazione del   secondo, che definisce le modalità operative per  ottenere la certificazione medica da presentare per la tutela contro  tali discriminazioni .

Vediamo in particolare il contenuto della legge e dei decreti attuativi nei paragrafi seguenti.

1) Legge sull’oblio oncologico i contenuti

  • Articolo 1: Principi Fondamentali

La legge stabilisce il “diritto all’oblio oncologico”, derivante dalla volontà di eliminare disparità di trattamento per coloro che sono guariti da patologie oncologiche. Tale diritto è supportato da normative nazionali e internazionali, inclusi gli articoli della Costituzione italiana, la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

  • Articolo 2: Protezioni nel Settore Bancario e Assicurativo

Si stabilisce che le informazioni relative a precedenti condizioni oncologiche non possono essere richieste o utilizzate in ambiti bancari, finanziari, assicurativi o di investimento, né durante la stipulazione né al rinnovo di contratti.

Vietata inoltre la richiesta di  visite mediche di controllo e altri accertamenti sanitari relativi a tali patologie. Le violazioni a queste disposizioni comportano la nullità delle clausole contrattuali in questione, salvaguardando la validità generale del contratto.

  • Articolo 3: Modifiche Legali in Materia di Adozione

Sono apportate modifiche alla legge sull’adozione (n. 184/1983), specificando che le indagini sulla salute dei richiedenti non possono includere informazioni su patologie oncologiche pregresse dopo dieci anni dalla conclusione del trattamento, o cinque se insorte prima dei 21 anni.

  • Articolo 4: Accesso a Concorsi e Lavoro

È vietato richiedere informazioni sullo stato di salute, relative a precedenti patologie oncologiche, nei processi di selezione per l’accesso al lavoro pubblico e privato. Inoltre, sono previste politiche attive per garantire l’uguaglianza di opportunità per coloro che sono stati affetti da tali patologie.

  • Articolo 5:  procedura certificazione e vigilanza del Garante privacy

 Oltre a definire le procedure per la certificazione dell’oblio oncologico, in questo articolo  si  prevede anche la vigilanza del Garante per la protezione dei dati personali sull’applicazione della legge.

2) Decreto 24.4.2024 Oblio oncologico: i tempi previsti per ogni patologia

Come detto la legge stabilisce che gli ex pazienti possono richiedere l’oblio oncologico dopo un periodo di 10 anni dal termine delle cure attive senza recidive, o dopo 5 anni se il cancro è stato diagnosticato prima dei 21 anni.  

Per alcuni tipi di cancro  il decreto del Ministero della salute  del 22 marzo e pubblicato il 24 aprile 2024 stabilisce periodi di attesa ridotti. 

Nello specifico i termini sono i seguenti:

Tumore del colon retto stadio 1

 il termine scende a 1 anno per pazienti di qualsiasi età.

Tumore del colon retto stadi 2 e 3

 per i maggiori di 21 anni, il termine è 7 anni.

Melanoma

 per i maggiori di 21 anni, il termine per l’oblio oncologico si riduce a 6 anni.

Tumore della mammella stadio 1 e 2

 il termine scende a 1 anno per pazienti di qualsiasi età.

Tumore del collo dell’utero

 per le maggiori di 21 anni, il termine si riduce a 6 anni.

Tumore del corpo dell’utero

 il termine scende a 5 anni per pazienti di qualsiasi età.

Tumore del testicolo

 il termine scende a 1 anno per pazienti di qualsiasi età.

Tumore della tiroide

 per le donne sotto i 55 anni e per gli uomini sotto i 45 anni (esclusi i tumori anaplastici) il termine scende a 1 anno.

Linfomi di Hodgkin per i minori di 45 anni e le leucemie acute (linfoblastiche e mieloidi) per qualsiasi età

 il termine scende a 5 anni.

Viene anche precisato che  tale elenco  potrà essere aggiornato in futuro in base all’evoluzione delle cure mediche in materia.

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3) Certificato oblio oncologico: come funziona

Il decreto più rilevante, che è ancora in attesa di firma dal ministro della Salute, stabilisce le procedure per ottenere la certificazione dell’oblio oncologico, da presentare a enti o imprese per garantire la non applicazione di eventuali clausole discriminanti.

 Questo decreto è strutturato in quattro articoli e include due allegati importanti:

  • Allegato 1: Un modello di istanza che il guarito deve compilare per richiedere il certificato. Include anche l’informativa sul trattamento dei dati personali.
  • Allegato 2: Un fac-simile del certificato di attestazione dell’avvenuto oblio oncologico, che verrà rilasciato ai guariti.

Processo di Certificazione: Per ottenere il certificato, l’ex paziente dovrà  presentare l’istanza presso strutture sanitarie accreditate o medici del Servizio sanitario nazionale ( medico o pediatra di base)   .accompagnata da documentazione medica che dimostri il completamento delle fasi di cura attive ovvero :

  • la fine dell’ultimo trattamento farmacologico, radiante o chirurgico, 
  • in assenza di recidive.

La certificazione verrà rilasciata entro trenta giorni dalla richiesta, se i criteri temporali (decennali o quinquennali) sono soddisfatti.

La documentazione presentata dal paziente viene cancellata dopo 10 anni.

 

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