Per la prima volta in Italia viene applicato uno strumento creditizio per le donne vittime di violenza domestica che versano in particolari condizioni di vulnerabilità e di esclusione sociale e finanziaria.
E’ il microcredito di libertà sociale, frutto della partnership tra il servizio Caritas della Diocesi di Nuoro e il Banco di Sardegna – Gruppo Bper Banca che ha completato la prima pratica sul territorio nazionale dopo l’intesa raggiunta tra dipartimento delle Pari Opportunità della presidenza del consiglio dei ministri, l’Ente nazionale per il microcredito, l’Abi, Federcasse e la Caritas italiana.
Il finanziamento, della durata massima di 5 anni viene erogato dal Banco di Sardegna a tasso zero, per un importo massimo di 10 mila euro, mentre la Caritas ha il delicato ruolo di assistere e accompagnare le donne beneficiarie – che si sono rivolte a un centro antiviolenza o a una casa rifugio – nel percorso per l’accesso al finanziamento, dalla fase istruttoria della richiesta fino all’invio di una dettagliata relazione all’istituto di credito.
“L’esito positivo di questa operazione è il primo segno tangibile della fruttuosa collaborazione instaurata tra il Banco di Sardegna, e la Caritas diocesana, finalizzata al sostegno dei soggetti più fragili – ha detto suor Pietrina Careddu, direttrice servizio Caritas a Nuoro – È un atto comunitario che restituisce speranza e genera piccoli germogli di fiducia”.
Per Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna, “è una tappa importante del percorso che vede il Banco di Sardegna impegnato per favorire l’inclusione finanziaria, con prodotti e servizi dedicati a categorie di persone particolarmente fragili.
Accompagnare le donne vittime di violenza verso l’emancipazione finanziaria è uno dei modi tramite i quali il Banco di Sardegna vuole fare banca non solo a livello economico ma anche sociale”.
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