Le pubbliche amministrazioni potranno dichiarare le nuove tolleranze costruttive ed esecutive del Decreto Salva Casa non con tecnici asseveratori esterni, ma mediante il proprio personale deputato allo svolgimento di funzioni tecniche nel settore dell’edilizia.
Il Decreto Salva Casa ha iniziato, martedì 11 giugno, la sua ‘corsa’ in Parlamento verso la conversione in legge: sono previste svariate modifiche, come preannunciano gli emendamenti annnunciati dal Ministro Salvini, ma nel frattempo vanno sottolineate anche le novità inerenti l’attività edilizia della pubblica amministrazione, in particolare i comuni, che possono sfruttare le modifiche al Testo Unico Edilizia apportate dal provvedimento su diversi aspetti.
Decreto Salva Casa: i dettagli del robusto restyling al Testo Unico Edilizia
Il Decreto Salva Casa ha rimodellato il Testo Unico Edilizia per quanto riguarda, tra l’altro, l’edilizia libera, i cambi di destinazione d’uso, le tolleranze costruttive ed esecutive, la sanatoria delle parziali difformità, lo stato legittimo dell’immobile.
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Tolleranze costruttive ed esecutive: ok per le PA coi tecnici interni
Le nuove disposizioni in materia di tolleranze costruttive ed esecutive, nonché di accertamento di conformità per le parziali difformità, potranno essere applicate anche all’attività edilizia delle amministrazioni pubbliche.
Le predette amministrazioni potranno dichiarare le tolleranze di cui all’articolo 34-bis, commi 1-bis e 2-bis, del dpr 380/2001 non con tecnici asseveratori esterni, bensì mediante il proprio personale deputato allo svolgimento di funzioni tecniche nel settore dell’edilizia.
Per le finalità di cui sopra,
le PA possono in ogni caso avvalersi del
supporto e della collaborazione di altre amministrazioni pubbliche
ovvero di soggetti terzi.
Cessione immobili abusivi
Per incentivare l’attività repressiva dei Comuni, favorire la rimozione delle opere abusive e valorizzare il bene o il terreno acquisito nel patrimonio comunale, il Decreto Salva Casa prevede che, se l’opera abusiva non contrasta con rilevanti interessi culturali, paesaggistici, urbanistici, ambientali o idrogeologici, l’amministrazione comunale possa procedere con la vendita del bene e dell’area.
La vendita sarà condizionata alla rimozione delle opere abusive da parte dell’acquirente.
Il valore di mercato dell’immobile sarà determinato dall’Agenzia del territorio, tenendo conto dei costi per la rimozione delle opere abusive.
Il Comune garantirà che la vendita avvenga attraverso una procedura pubblica e trasparente, alla quale non potrà partecipare il responsabile dell’abuso.
Destinazione proventi
Per favorire la demolizione delle opere abusive presenti sul territorio comunale, gli interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana, di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi o in via di dismissione, il Salva Casa prevede la destinazione alle predette finalità di un importo pari ad 1/3 delle entrante derivanti dall’applicazione delle nuove disposizioni:
- sulla cessione di immobili abusivi da parte del Comune;
- sull’applicazione della sanzione pecuniaria relativa all’accertamento di conformità delle parziali difformità.
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