Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


Crediti maturati con quei soci che avrebbero prelevato somme dal patrimonio della società. Ha sostenuto questo il sottufficiale della Guardia di finanza sentito…

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive

– oppure –

Sottoscrivi l’abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE

MENSILE

4,99€

1€ AL MESE
Per 3 mesi

SCEGLI ORA

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Crediti maturati con quei soci che avrebbero prelevato somme dal patrimonio della società. Ha sostenuto questo il sottufficiale della Guardia di finanza sentito nell’aula Metrangolo del Tribunale di Brindisi nel processo che contesta la bancarotta fraudolenta dell’ex “Farmacia di viale Aldo Moro” situata prima del ponte del rione Bozzano, in via Martiri delle Ardeatine.

Stiamo parlando del processo nato dall’inchiesta del pubblico ministero della Procura di Brindisi, Raffaele Casto, e delle Fiamme Gialle, che vede imputati Antonio Plantera, 67 anni, di Brindisi, originario di Palmariggi (in provincia di Lecce), nel ruolo di amministratore unico; Alberto Amico, 76 anni, di Torino, originario di Caltanissetta, socio; e l’avvocato Francesco Bianco, 48 anni, di Francavilla Fontana. Il processo davanti al collegio giudicante (presidente Federico Sergi) che sta verificando la sussistenza delle accuse di bancarotta fraudolenta per una distrazione di due milioni e 52mila euro, come sostiene la Procura, contestata in concorso ai tre imputati e di cui rispondeva anche Marcello Caropreso, 64 anni, di Torino, fuori dal processo perché intanto ha scelto il rito alternativo del patteggiamento chiudendo i conti con la giustizia con un anno e dieci mesi di reclusione. 

Le accuse

Il solo Alberto Amico deve difendersi da altre due accuse: estorsione continuata per avere costretto – questa una delle circostanze che dovrà appurare il dibattimento in aula – cinque dipendenti a rinunciare al Tfr (per somme di seimila euro, 22mila 728, 19.746, 10.179 e 23mila euro) ed ad assicurare il loro voto favorevole nell’adunanza dei creditori, sotto la minaccia della perdita del posto di lavoro. Ed ancora, il processo dovrà stabilire se è lo stesso Alberto Amico abbia o mono prestato del denaro con tasso usurari.
Il punto centrale del processo resta l’ipotesi di bancarotta fraudolenta. Il quadro tracciato dall’inchiesta ed al vaglio del processo attribuisce agli imputati un ruolo nel momento in cui la farmacia venne ammessa al concordato preventivo disposto il 20 maggio del 2015 con il decreto del Tribunale. Alberto Amico come istigatore perché interessato agli effetti patrimoniali. 

Caropreso (come detto, ha scelto il patteggiamento) quale tenutario delle scritture contabili poiché – recita il capo di imputazione “consapevolmente falsificava, in gran parte, le scritture contabili – poi fraudolentamente attribuendo ad errori materiali le alterazioni commesse….stralciando dal bilancio 2015, l’importo dei crediti vantato dalla società a fronte di operazioni di corresponsione di ingenti somme di denaro a titolo di acconto utili»
Anche l’avvocato Bianco deve difendersi dall’accusa di essere stato uno degli istigatori della bancarotta: nelle vesti di commissario giudiziale, consapevole dell’esistenza del decreto di inammissibilità al concordato preventivo datato 25 marzo 2015, dichiarava l’inesistenza di crediti dell’importo di due milioni e 52mila euro. Avrebbe invece evidenziato un credito di poco meno di 77mila euro vantata dallo società nei confronti di Plantara. Ed altro ancora.

Si torna in aula il 19 aprile per l’ascolto di altri testimoni, per tutti gli imputati vale la presunzione di non colpevolezza fino al pronunciamento dell’ultimo grado di giudizio. A difendere gli imputati, gli avvocati Luigi Corvaglia, Massimo Manfreda, Michele Laforgia e Domenico Attanasi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi l’articolo completo su
Quotidiano Di Puglia

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui