Case da 20 metri quadri, sottotetti abitabili e piccoli abusi sanabili: il “decreto salva casa” è legge. Rigotti: “Agevola compravendite, effetti positivi sull’emergenza abitativa” #finsubitoagevolazioni

TRENTO. “Questa legge agevolerà di molto le compravendite, andando a ridurre molte problematiche”.

Va dritto per dritto il presidente di Fimaa Trentino Severino Rigotti nel commentare la notizia della conversione del “decreto salva-casa” in legge, approvata nel pomeriggio di ieri dal Senato con 106 voti a favore, 68 contrari e un’astensione.

Ad essere introdotte col provvedimento, voluto dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, sono norme urgenti per la semplificazione edilizia e urbanistica.

“Vengono ridotte alcune criticità sulla vendita dal momento che, ad esempio, la conformità edilizia è diventata oggigiorno fondamentale e anche la possibilità di sanare abusi minori agevolerà le vendite – specifica Rigotti – e la speranza è che anche a livello provinciale la legge venga recepita e attuata, con la Provincia che sicuramente avrà intrapreso un iter di conversione con le tempistiche che saranno veloci”.

Entrando nel dettaglio della legge “salva-casa”, a mutare sono i limiti che rendono un immobile abitabile: nel caso di immobili abitati da un unico inquilino la metratura minima scende da 28 a 20 metri quadri, per quanto riguarda quelli in cui a risiedere sono due persone il limite passa da 38 a 28. Ad essere fissati anche nuovi limiti per le altezze minime dei soffitti, che scendono addirittura di 30 centimetri e passano da 270 a 240 centimetri.

Introdotti anche la cosiddetta “edilizia “libera” per semplificare l’iter burocratico di determinati interventi nelle abitazioni (come l’installazione di panoramiche amovibili e trasparenti e tende), procedure semplificate per rendere abitabili i sottotetti e maggiori tolleranze costruttive (fino al 6%) per gli interventi realizzati fino al 24 maggio di quest’anno.

Aspetti significativi sono poi la semplificazione dell’accertamento di conformità, l’eliminazione della “doppia conforme” per gli abusi minori (per sanarli basta ora che l’intervento sia in linea con la disciplina urbanistica vigente al momento della domanda, ndr) e la semplificazione delle procedure per ottenere il cambio di destinazione d’uso.

In relazione ai condomini, invece, le difformità edilizie delle parti comuni non andranno più ad incidere sulle proprietà esclusive, e viceversa.

“La legge in questione non si deve assolutamente paragonare ad un condono edilizio, come sentito dire, dal momento che – sottolinea Rigotti – sanare delle piccole difformità non è paragonabile a farlo con veri e propri abusi edilizi: qui si parla solamente di piccole criticità che ostacolano solamente le compravendite e che non creano nessun altro tipo di problematiche”.

Allargando lo sguardo, è interessante provare ad immaginare gli effetti che la legge potrebbe avere sulla situazione trentina, caratterizzata da una marcata emergenza abitativa. A tal proposito, il presidente di Fimaa Severino Rigotti non ha dubbi: “Aumentando il numero degli immobili sul mercato della vendita, a diminuire sarà anche la richiesta di quelli in affitto con una conseguente maggiore offerta e, aspetto non secondario, anche i prezzi sono destinati a non salire”.

In ultima battuta, ad esplicita domanda in relazione ad eventuali criticità sul decreto appena convertito in legge, Severino Rigotti spiega: “Si poteva fare di più? Posso solo commentare affermando che tutto è stato dibattuto con precisione ed è stata intrapresa l’unica strada percorribile in questo momento”.