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Il reddito energetico 2023 è una misura utilissima per contrastare il caro bollette: grazie a un bonus fino a 8.500 euro destinato alle famiglie meno abbienti, si possono installare delle fonti di energia rinnovabile a costo zero per autoprodurre le quantità di energia necessarie per la propria abitazione, azzerando i costi delle bollette.

In un periodo di crisi energetica e dal momento in cui i costi delle materie prime sono aumentati parecchio, questa può essere una soluzione ottimale per tutte le famiglie che possiedono un ISEE basso.

Ecco quindi come funziona, a chi spetta e in quali Regioni italiane si può ottenere il reddito energetico nel 2023, un contributo – erogato sotto forma di contributo a fondo perduto – pari a 8.500 euro.

Reddito energetico 2023: che cos’è questo bonus da 8.500 euro?

Introdotto per la prima volte nel giugno 2020, su proposta dell’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, il reddito energetico torna alla ribalta anche nel 2023. Per quale motivo?

Con i costi delle bollette ormai salati per moltissime famiglie italiane, oltre al bonus bollette 2023, è possibile ottenere un bonus fino a 8.500 euro (il reddito energetico appunto) per produrre in autonomia l’energia necessaria per la propria abitazione.

In questo modo, oltre a ridurre le emissioni e a rispettare l’ambiente che ci circonda, saremo anche in grado di risparmiare denaro.

L’investimento in fonti di energia rinnovabili effettuato grazie al reddito energetico, infatti, consente l’installazione di pannelli solari a costo zero con un contributo finanziato interamente dalla Regione. Installando anche i sistemi di accumulo, inoltre, è possibile guadagnare denaro con l’energia prodotta in quantità eccessive.

A chi spetta il reddito energetico nel 2023: requisiti e ISEE

Ma a chi spetta il reddito energetico nel 2023?

I requisiti possono variare da una Regione all’altra, ma generalmente riguardano un limite di reddito ben definito e la necessità di possedere la residenza anagrafica all’interno della Regione presso la quale viene richiesto il contributo economico.

Dunque, in linea generale, il reddito energetico spetta alle famiglie che possiedono un ISEE basso, sotto i 20.000 euro all’anno. Ma ci sono delle eccezioni – per esempio la Regione Lazio – che prevedono un innalzamento di tale soglia sino a 35.000 euro.

Con il reddito energetico le famiglie sottoscrivono una convenzione con il GSE che prevede uno scambio di servizi con l’energia prodotta dai sistemi di accumulo installati presso la propria abitazione.

Producendo più energia di quella effettivamente necessaria per la propria abitazione, quindi, si possono ottenere dei guadagni aggiuntivi.

Reddito energetico, quanto spetta alle famiglie: bonus fino a 8.500 euro

Il reddito energetico consente alle famiglie di ottenere un bonus da 6.000 euro fino a 8.500 euro, utile per l’installazione di fonti di energia rinnovabili quali pannelli solari e relativi sistemi di accumulo.

Il contributo erogabile varia in funzione degli interventi che si intendono realizzare e non è cumulabile con gli incentivi statali.

La normativa prevede la possibilità di richiedere il contributo sia per i proprietari di abitazioni singole, sia per i condomini (questi ultimi hanno diritto a 8.500 euro di contributo).

Quali interventi si possono eseguire con il reddito energetico

I beneficiari del bonus fino a 8.500 euro, ovvero il reddito energetico, devono attenersi ad alcune tipologie di interventi ammessi per poter fruire dell’agevolazione.

L’elenco è piuttosto vario e comprende:

  • installazione di pannelli solari con potenza non inferiore a 1,8 kw ed energia prodotta pari ad almeno 1.200 kwh;

  • installazione di impianti solari termici;

  • installazione di impianti microeolici;

  • installazione di relativi sistemi di accumulo dell’energia.

Il 20% di questi interventi può essere impiegato anche per l’installazione di impianti solari termici utili per la produzione di acqua calda sanitaria, solo se affiancati a interventi di installazione di impianti per la produzione di energia elettrica.

In quali Regioni è attivo il reddito energetico?

La Sardegna è stata la prima Regione italiana ad attivare il reddito energetico 2023, erogando 5 milioni per tutto il 2023, e altrettanti per il 2024.

Anche in Friuli Venezia Giulia le famiglie con ISEE basso possono ottenere il reddito energetico: il finanziamento complessivo è pari a 100 milioni di euro.

Nel Lazio il bonus 8.500 euro spetta solo alle famiglie con un ISEE inferiore a 35.000 euro: l’erogazione è possibile grazie a uno stanziamento di 2 milioni per il 2023, e 5 milioni per il 2024.

Ci sono poi anche altre Regioni nelle quali esistono degli incentivi per l’installazione dei pannelli solari e di fonti di energia rinnovabile: in Lombardia, per esempio, sono stati stanziati 30 milioni di euro per l’efficientamento energetico delle piccole e medie imprese.

Infine, in Umbria sono stati stanziati 3,2 milioni di euro per la promozione di interventi e incentivi all’installazione del fotovoltaico per le imprese.

 

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