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Sarebbe servito molto meno di un Decreto “urgentissimo”. Poteva
bastare un impegno del Governo e la voglia di risolvere un problema
cominciato il 27 gennaio 2022 (data di entrata in vigore del D.L.
n. 4/2022, Decreto Sostegni-ter), invece dopo mesi di silenzio e
qualche settimana di interlocuzione con gli Esodati del Superbonus
potrebbe arrivare un nuovo provvedimento d’urgenza che non
risolverà nulla.

La proroga per le unifamiliari

Si parla, infatti, di un nuovo Decreto Legge che potrebbe
arrivare nelle prossime settimane che rinvierà (nuovamente) la
scadenza del superbonus 110% previsto per le unifamiliari. Stiamo
parlando della scadenza del 30 settembre 2023 prevista per portare
in detrazione al 110% le spese sostenute dalle persone fisiche su
edifici unifamiliari e unità immobiliari con accesso autonomo e
indipendenza funzionale che già il 30 settembre 2022 avevano
completato il 30% dell’intervento complessivo.

Non stiamo parlando, dunque, di una nuova proroga per aprire il
bonus ad una nuova platea di beneficiari ma solo una dilazione dei
tempi per consentire a chi ha avviato un cantiere di poterlo
portare a termine utilizzando il bonus 110%. Una necessità nata dal
blocco della cessione del credito che come principale effetto ha
portato alla sospensione di molti cantieri, in costante attesa che
i canali di cessione possano riaprirsi.

Una nuova proroga che non servirà assolutamente a nulla se non
accompagnata da una soluzione al blocco della cessione. Solo lo
sblocco dei crediti incagliati potrà, infatti, avere effetti sulla
sospensione dei cantieri.

Garanzia SACE

Sullo sblocco dei crediti la soluzione del Decreto
“urgentissimo” riguarderà la garanzia SACE per valorizzare i
crediti fiscali da Superbonus. Qualcosa di simile a quanto previsto
nella legge di conversione del Decreto Aiuti Quater con la quale
era stata data possibilità per le imprese edili (codici ATECO 41 e
43) di richiedere un finanziamento garantito da SACE.

Si parla di una nuova garanzia SACE come se il Governo avesse
completamente dimenticato le partecipazioni dello Stato a molte
imprese come Cassa Depositi e Prestiti o Poste Italiane che
potrebbero semplicemente (e senza alcun provvedimento emergenziale)
riaprire i canali di acquisto dei crediti incagliati. Una soluzione
velocissima che eviterebbe di far perdere la prima rata relativa
alle spese sostenute nel 2022.

La protesta degli Esodati del Superbonus

È così che dopo settimane di incontri con il superconsulente del
Ministero dell’Economia, Enrico Zanetti, e le rassicurazioni su una
soluzione a breve, gli Esodati del Superbonus hanno deciso di
tornare in prima linea con un nuovo presidio. Di seguito il loro
comunicato stampa.

“L’indignazione e la delusione si fanno sempre più aspre tra noi
di fronte a quella che è, senza mezzi termini, una beffa
indirizzata verso Imprenditori, Padri e Madri di Famiglia che hanno
creduto e si sono affidati ad una legge dello Stato intraprendendo
in PIENA LEGITTIMITÀ i progetti di riqualificazione delle proprie
abitazioni e di quelle dei loro clienti. Solo oggi, Domenica 6
Agosto, abbiamo appreso dagli organi di stampa che l’ordine del
giorno del Consiglio dei Ministri convocato per domani, l’ultimo
prima della pausa agostana, omette scandalosamente la discussione
del decreto per lo sblocco dei crediti fiscali che, ricordiamo,
avrebbe dovuto avere carattere “Urgentissimo”. Questo, nonostante
il nostro diretto coinvolgimento in un tavolo tecnico con il MEF.
Questa sfrontata trascuratezza è la prova evidente di come le
promesse e gli impegni nei confronti di coloro che attendono
risposte sui Bonus Edilizi vengano miseramente traditi.

Siamo tutti in prima linea per i diritti di Committenti e
Imprese coinvolti direttamente in questa farsa a danno di tutti gli
Italiani e ci sentiamo in dovere di esprimere, a nome di tutti, una
indignazione senza precedenti di fronte a tanta insensibilità.

Data la clamorosa indifferenza mostrata, in primis, dai Ministri
Competenti, la nostra associazione sarà in prima fila al presidio
di lunedì 7 Agosto presso il Ministero dell’Economia e delle
Finanze. Questa non sarà una semplice manifestazione: segnerà
l’avvio di una serie di azioni che pianifichiamo come risposta al
palesato disinteresse dell’esecutivo.

Nei prossimi giorni e settimane, intensificheremo le nostre
iniziative, collaborando con altri enti e associazioni, per
garantire che le nostre legittime  richieste a tutela di
cittadini onesti non cadano nel vuoto. Se l’atteggiamento sdegnoso
dell’esecutivo dovesse persistere, le nostre reazioni, rimanendo
nella piena legalità, saranno decise e implacabili.

Il rispetto di chi ha agito in base alle leggi dello Stato e il
diritto al legittimo affidamento sono sacrosanti e non possono
essere calpestati. Facciamo appello a ciascuno di voi per unirvi a
noi e amplificare la nostra voce contro questa ingiustizia.

Con ferma determinazione e gratitudine per il vostro costante
appoggio”.

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