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Contributo alla finanza pubblica, un decreto InterniMef quantifica in poco più di 600mila euro le somme che Provincia e Comuni sanniti dovranno versare allo Stato per il 2024. La stessa somma andrà versata anche nel 2025. È questo in pratica il contributo chiesto agli enti per sostenere su tutto il territorio nazionale le spese per l’erogazione dei servizi destinati alla collettività come sanità, scuola, trasporti, pensioni e contributi, comprendendo anche la gestione del debito pubblico.

Gli importi verrano riscossi sotto forma di trattenuta su contributi o finanziamenti statali. L’importo più consistente (214mila euro) è quello che riguarda la Rocca dei Rettori, mentre l’impegno di Palazzo Mosti sfiora i 100mila euro. In entrambi i casi si tratta degli importi più bassi in Campania, con grande distacco per quanto riguarda l’amministrazione provinciale (Avellino paga 478mila euro, Caserta 769mila, Salerno 880mila e Napoli 2,3 milioni), con distanze più ridotte nel caso del Comune (Avellino paga 106mila euro, Caserta 109mila, Salerno 294mila e Napoli 2,1 milioni).

Per quanto riguarda i Comuni della provincia di Benevento, il conto più consistente è quello presentato a Montesarchio (17mila euro), seguito da Sant’Agata dei Goti (12mila), Airola (11.196) e Telese Terme (11.007). Sfiora quota 10mila euro San Giorgio del Sannio, mentre Cerreto Sannita e Morcone sono chiamate a corrispondere rispettivamente 7.702 e 7.466 euro. Completano la top ten Pietrelcina (6.782 euro) e San Salvatore Telesino (5.840). Sopra quota 5mila euro ci sono anche Puglianello, Limatola, Guardia Sanframondi, San Giorgio La Molara, Cusano Mutri, Solopaca, San Bartolomeo in Galdo, Amorosi, Ceppaloni e Paduli. Nella fascia 4-5mila euro troviamo invece Apice, Torrecuso, Sant’Angelo a Cupolo, Foiano di Val Fortore, Apollosa, Melizzano, San Marco dei Cavoti, Moiano, San Nicola Manfredi e Foglianise.

Fanno invece parte dello scaglione 3-4mila euro Calvi, Faicchio, Paupisi, Castelvenere, Baselice, Colle Sannita, San Leucio del Sannio, Fragneto l’Abate, Castelpagano, Pontelandolfo, Circello, Vitulano e Dugenta. Il pacchetto più corposo è formato dai Comuni che sono chiamati a versare sia nel 2024 che nel 2025 una somma che oscilla fra 2 e 3mila euro: vi rientrano Bucciano, San Lorenzello, Ginestra degli Schiavoni, Frasso Telesino, Montefalcone di Val Fortore, Casalduni, Arpaia, Pesco Sannita, Ponte, San Lorenzo Maggiore, Durazzano, Paolisi, Pago Veiano, Buonalbergo, Cautano, Campoli del Monte Taburno, Pannarano, Bonea, Molinara, Castelvetere in Val Fortore, Tocco Caudio, Castelfranco in Miscano, Forchia e Castelpoto. Sotto i duemila euro, infine, Santa Croce del Sannio,San Martino Sannita, Reino, Arpaise, Campolattaro, Pietraroja, Sassinoro, San Lupo, San Nazzaro, Sant’Arcangelo Trimonte e Fragneto Monforte.

Le somme richieste a titolo di concorso alla finanza pubblica su tutto il territorio nazionale sono pari a 100 milioni di euro per i Comuni e a 50 milioni per Province e città metropolitane, per ciascuno degli anni 2024 e 2025. I singoli importi da corrispondere sono stati individuati in proporzione agli impegni di spesa corrente al netto delle voci relative a diritti sociali, politiche sociali e famiglia, degli schemi di bilancio degli enti locali, come risultanti dal rendiconto di gestione 2022 o, in caso di mancanza, dall’ultimo rendiconto approvato e tenuto conto delle risorse del Pnrr. La base di calcolo è rappresentata dai rendiconti di gestione 2022 trasmessi alla data del 30 novembre 2023.

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