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L’individuazione di un preciso limite al pagamento in contanti per il 2024 rappresenta un’azione mirata a ridurre diverse attività illecite, tra cui il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e l’evasione fiscale. A tal riguardo, è bene sapere che la nuova Manovra non ha individuato modifiche rispetto all’anno precedente: il limite al pagamento in contanti è di 4.999,99 euro per ciascun pagamento e per le transazioni dilazionate nell’arco di sette giorni. Vediamo, più nello specifico, qual è la normativa di riferimento e quali sono le possibili sanzioni per coloro che superano la soglia al contante.

Qual è la cifra massima che si può pagare in contanti?

Per il 2024, il limite massimo accettato per transazioni “cash” è fissato a 4.999,99 euro. Questa soglia, aggiornata l’ultima volta dalla Legge di bilancio 2023, ha incrementato da duemila a cinquemila euro il limite al pagamento in contanti massimo in Italia e si tratta di una normativa applicabile a qualsiasi transazione tra persone fisiche e giuridiche, inclusi enti collettivi e società.

Tale limite agisce conformemente alla Legge n. 197 del 29 dicembre 2022, che ha emendato il comma 3-bis dell’articolo 49 del D.lgs. 231/2007, per il quale è vietato il trasferimento di denaro contante in euro o in valuta straniera tra soggetti diversi, che siano individui o entità giuridiche, quando l’ammontare trasferito raggiunge o supera complessivamente i 5.000 euro.

Al di là della soglia legale, è necessario rivolgersi alle istituzioni bancarie, a Poste Italiane o ad altri intermediari finanziari. In altre parole, è fondamentale che il percorso del denaro sia documentato e tracciabile. Dunque, i pagamenti che superano la soglia individuata di 5.000 euro devono essere effettuati tramite mezzi di pagamento tracciabili in via esclusiva ed obbligatoria, pena l’applicazione di sanzioni ai soggetti che versano il denaro e a quelli che, invece, lo ricevono.

Da notare che le regole appena esposte non concernono il ritiro di denaro o il deposito di contante sul proprio conto corrente, ma si applicano solo ai trasferimenti di denaro contante e di titoli al portatore, sia in euro che in valuta estera, effettuato tra persone fisiche o giuridiche diverse. Inoltre, la restrizione si applica anche nel caso in cui il trasferimento superi il limite attraverso più pagamenti frazionati ed artificialmente suddivisi.

Cosa succede se pago 3.000 euro in contanti?

Con l’aumento della soglia dei pagamenti in contanti del 2023, è possibile effettuare transazioni di 3.000 in contanti. Il limite da non superare è fissato a 4.999,99 euro. Tuttavia, è bene sapere che potrebbero sussistere regole differenti per ciò che concerne il pagamento dell’affitto in contanti.

Superamento della soglia contante: rischi e sanzioni

Secondo quanto sancito dal Decreto legislativo del 25 maggio 2017 n.90, qualora il limite al pagamento in contanti del 2024, fissato ad un importo pari o superiore a 5.000 euro, dovesse essere superato si andrebbe incontro ad una sanzione pari al limite fissato per l’uso del contante. Pertanto, si tratta di una sanzione amministrativa pari o superiore a 5.000 euro.

In tali casi, è bene sapere che sono previste sanzioni sia per chi effettua il pagamento in modo irregolare sia per chi lo riceve, oltre a sanzioni per chi non segnala le irregolarità alle autorità competenti. In quest’ultimo caso, l’importo della sanzione varia da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 15.000 euro.

Anche se il limite non si applica ai prelievi e ai depositi di denaro sul conto corrente, qualora un individuo superi la soglia stabilita per i prelievi in contanti, l’istituto finanziario potrà richiedere una giustificazione dell’operazione. In base alla risposta fornita, la banca deciderà se segnalare o meno l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia per scopi antiriciclaggio.

Evoluzione delle soglie per i pagamenti in contanti nel corso del tempo

Nonostante il limite al pagamento in contanti del 2024 sarebbe dovuto scendere a 1.000 euro tornando sui passi tracciati dal Decreto Fiscale 2020, la modifica della soglia attuata con Legge n.197 del 2022 è rimasta invariata. Ad ogni modo, il limite ai trasferimenti “cash” ha subito varie modifiche nel corso degli anni. Ecco una tabella riassuntiva dei tetti individuati.

Decorrenza

Soglie individuate

9 maggio 1991

20 milioni di lire (10.329,14 euro)

26 dicembre 2002

12.500 euro

30 aprile 2008

5.000 euro

25 giugno 2008

12.500 euro

31 maggio 2010

5.000 euro

13 agosto 2011

2.500 euro

6 dicembre 2011

1.000 euro

1° gennaio 2016

3.000 euro

1° luglio 2020

2.000 euro

1° gennaio 2023

5.000 euro

Come si evince dalla tabella, si è tornati al tetto fissato nel 2010 e riconfermato nel 2023, poiché il governo Meloni ha mantenuta intatta la normativa prevista per lo scorso anno.

Trasporto di contanti oltre i confini italiani

Oltre alle disposizioni previste per il limite al pagamento in contanti del 2024, è essenziale considerare che esiste anche un limite alla somma di denaro contante che può essere trasportata oltre i confini nazionali italiani. Nello specifico, per importi superiori a 10.000 euro, è obbligatorio effettuare una dichiarazione alle autorità doganali.

Dunque, per le transazioni in contante che superano questo limite, è richiesta la registrazione formale dell’operazione, da attuare tramite mezzi di pagamento tracciabili, pena l’eventuale applicazione di sanzioni o ammende. A tal riguardo, è bene sapere che potrebbero esserci eccezioni o peculiarità a seconda del tipo di transazione o delle circostanze e risulta dunque fondamentale informarsi sulle regolamentazioni specifiche applicabili.

 

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