Ho 66 anni, sono regolarmente iscritta all’Ordine dei Medici e sono pensionata, ma svolgo ancora attività libero professionale occasionale. Vorrei essere esonerata dal pagamento della Quota A ma, vorrei sapere se ciò comporta il venir meno della pensione Enpam, relativa alle quote versate fino ad oggi.
Mariagrazia Gilotta
Gentile Dottoressa,
lei maturerà il diritto alla pensione di vecchiaia di Quota A a 68 anni e dovrà pagare i relativi contributi fino a quel momento.
La Quota A le copre l’attività professionale occasionale che sta svolgendo (e quindi, fino a una certa soglia, le evita di pagare i contributi di Quota B, a cui sarà tenuta per legge sino a che lavorerà).
Avrebbe potuto scegliere di andare in pensione anticipata di Quota A all’età di 65 anni, optando in precedenza per il calcolo contributivo, smettendo quindi di pagare il contributo di Quota A tre anni prima del normale.
Tuttavia riteniamo che il fatto di non aver anticipato il pensionamento di Quota A, dal punto di vista economico le stia portando dei benefici.
Prenderà infatti una pensione più alta, e non solo grazie ai contributi versati per qualche anno in più, ma soprattutto perché il suo assegno verrà calcolato in larga parte con un metodo di calcolo (basato sull’inflazione) più vantaggioso del contributivo (che è basato invece sul Pil). Al di là dei tecnicismi, la sintesi è: ci ha guadagnato.
Per rispondere alla sua seconda domanda (e cioè, se non pagando più i contributi avrebbe perso la pensione), la risposta è: assolutamente no. In astratto lei avrebbe potuto cancellarsi dall’Ordine e non pagare più la Quota A; all’età della vecchiaia l’Enpam, comunque, le avrebbe pagato una pensione su quanto versato oppure, se non avesse maturato i requisiti minimi, su richiesta, le avrebbe rimborsato i contributi.
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N.B. Le risposte sono curate dalla redazione del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri e non riflettono necessariamente il punto di vista dell’editore Fondazione Enpam
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