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BRINDISI – Il 31 dicembre non si saluterà solo il 2023 per dare il benvenuto al 2024, ma la Zes (zona economica speciale) Adriatica – insieme alle altre sette “sorelle” – darà il proprio commiato per “entrare” nella Zes unica, pensata per valorizzare il Mezzogiorno, tra l’altro. Per questo il presidente di Confindustria Brindisi, Gabriele Menotti Lippolis, e la presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Brindisi, Barbara Branca, hanno pensato a un incontro “chiarificatore” con il commissario straordinario del Governo per la Zes Adriatica – in cui ricade Brindisi -, Manlio Guadagnuolo. In una sala conferenze della sede locale della confederazione, oggi (lunedì 4 dicembre 2023), Lippolis ha fatto gli onori di casa. Il suo intervento è stato accompagnato dalle parole di Branca e poi Guadagnuolo ha fornito chiarimenti ai presenti e risposto alle domande. Dopotutto, i vantaggi sono sì per le imprese, ma anche per il territorio.

Pensato come un incontro dedicato agli “addetti ai lavori”, in realtà l’argomento è di stretta attualità. Il passaggio tra le Zes “locali” e quella unica prevede due dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) e un decreto interministeriale. I dicasteri coinvolti sono quelli retti da Giancarlo Giorgetti (Economia) e Raffaele Fitto (Coesione). Una domanda, posta da Barbara Branca, aleggia nell’aria: i bonus Zes sono di fatto per il 2023, ma se gli investimenti non si completano entro il 31 dicembre, cosa succede? Al momento, il Governo non ha fornito chiarimenti. La stessa Branca, comunque, ha parlato di benefici per le imprese che investono come il credito di imposta che può arrivare fino al 60 per cento e, “si spera”, burocrazia zero. Ma bisogna attendere i decreti attuativi. Lippolis, dal canto suo, ha aggiunto che “per le imprese, i tempi veloci sono un vantaggio. Purtroppo, oltre a notizie buone, avremmo bisogno di maggiori risorse. Un miliardo e 800 milioni di euro è un po’ poco, per quanto riguarda il credito d’imposta, per oltre 2.300 Comuni. La Zes si è ampliata in otto Regioni, il Governo deve lavorare alacremente per avere risposte di questo tipo”.

Un’altra incognita è la governance. I referenti saranno quegli attuali, o sarà tutto accentrato a Roma? Di certo, sia Gabriele Menotti Lippolis che Barbara Branca lasciano intedere in maniera trasparente di aver apprezzato il lavoro del commissario Manlio Guadagnuolo. La Zes è stata pensata non solo per offrire vantaggi fiscali alle imprese che investono, ma anche per offrire una semplificazione amministrativa. Guadagnuolo cita l’esempio, da record, di un’autorizzazione emessa in sei giorni, a Molfetta. Al momento, lo sportello unico della Zes Adriatica può contare su 167 istanze, per un investimento complessivo pari a un miliardo e 400 milioni di euro. E i posti di lavoro? Fin qui, se ne potranno contare circa 3.500. Lo stesso Guadagnuolo lascia trasparire soddisfazione per l’attività della Zes Adriatica, specie quando ricorda che “abbiamo raggiunto tutti i target del Pnrr”. Tornando al “cambiamento”, si passa da una Zes “a macchia di leopardo” a una Zes con continuità territoriale, un’area più vasta, dunque potenzialmente molte più istanze. Almeno, sempre fino al 31 dicembre 2023, in attesa dei famosi dpcm. 

Sino ad oggi, le istanze possono giungere solo dalle zone perimetrate. Dall’1 gennaio cambia tutto. Non sarà un “click day”, ma poco ci manca. Per questo il leitmotiv dell’incontro, scandito diverse volte da Lippolis, è “affrettatevi”. Anche perché, come detto, i fondi non sono illimitati. Tornando a Guadagnuolo, un altro punto sul quale il commissario ha insistito è quello della sostenibilità dei progetti: si punta sul recupero di aree dismesse degradate. Guadagnuolo ha spiegato, parlando della Zes unica: “Sono confermate le semplificazioni amministrative e le agevolazioni fiscali. Le imprese avranno pari opportunità e si potranno individuare i suoli con maggiore facilità. Si potrà investire in tutti i settori, anche in un settore trainante per le nostre regioni, quale quello turistico”. Ma, come detto, qualche dubbio permane: Guadagnuolo appare vicino al territorio brindisino. Una “centralizzazione” romana potrebbe sfavorire queste terre? Lippolis, nel dubbio, ha annunciato che scriverà ai ministri Fitto e Giorgetti.

 

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