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Zes Calabria


  09 febbraio 2024 12:45

di PAOLO CRISTOFARO

Si discute di Zona Economica Speciale (ZES) oggi a Catanzaro, nella sede della Banca Centro Calabria, in località Germaneto. “Lavoro. Comunità. Futuro. La funzione sociale della cooperazione”, il titolo assegnato all’assemblea regionale in corso a Catanzaro, con la partecipazione di esperti del settore, parti sociali e Confcooperative Calabria. Un dibattito già iniziato a metà mattinata che si protrarrà fino al pomeriggio e che sta mettendo in evidenza i punti di forza e le possibili criticità nell’attuazione dell’ampia “macroregione economica” nel Mezzogiorno per lo sviluppo industriale ed economico.

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Presenti, oltre al presidente della BCC Giuseppe Spagnuolo, Camillo Nola (presidente Confcooperative Calabria), Adriano Giannola (presidente SVIMEZ), Alessandro Zanfino (presidente Fincalabria), Giuseppe Romano (commissario Zes Campania e Calabria), Aldo Ferrara (presidente Unindustria Calabria), Andrea Agostinelli (Autorità portuale di Gioia Tauro), Ettore Incalza (già direttore MIMS) e Maurizio Gardini (presidente Confcooperative). A moderare l’incontro Roberto Napoletano, direttore de Il Quotidiano del Sud. Prevista la presenza anche del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita e del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Tra i presenti, già stamattina, anche l’assessore regionale Rosario Varì.

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“Le cooperative sono imprese economiche a tutti gli effetti. E sono interessate come tutte le altre imprese economiche a questa grossa novità. Una novità che rinnova un certo tipo di interventismo liberale che non si vedeva da un po’ di tempo. Certo, porta con sé alcune incognite, legate al fatto che sicuramente si passa da una stagione di decentramento amministrativo a quella di accentramento amministrativo”, ha dichiarato, a margine dell’assemblea, Camillo Nola (Confcooperative Calabria). “Però è una risposta alle grandi attese di semplificazione amministrativa per la libera iniziativa economica”, ha specificato Nola. “Noi riteniamo che accompagnata a questa riforma amministrativa sia stato accoppiato un potente strumento di politica economica che è il credito d’imposta; sempre che non sia finanzializzato. Perché siamo molti interessati, poiché è uno strumento rapido e veloce, con tempi di attuazione celeri. Può essere attrattivo per le imprese, che pagano tasse e contributi sociali. Importa allargare la base produttiva nel Meridione, per poter contribuire al pagamento delle risorse per il benessero collettivo”, ha concluso. 

Qualche dubbio ha avanzo invece Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria. Non tanto una posizione di sfiducia, quella che ha fatto emergenze, quanto dubbiosa rispetto al funzionamento della Zes e a particolari difficoltà che si stanno presentando. “La Calabria stava rispondendo bene con il vecchio modello. Ora abbiamo a che fare con un modello nuovo, che ha già provocato, purtroppo, prime discontinuità. Le richieste d’autorizzazione all’investimento sono ferme perché c’è stato lo slittamento fino all’1 marzo, il passaggio delle consegne tra i precedenti commissari e la nuova unità di missione. Che si realizzi una grande macroregione, a sud dell’Europa, che sia un grande attrattore d’investimenti, basato sull’agevolazione fiscale e sul credito d’imposta e sulla semplificazioni amministrative siamo tutti d’accordo, il problema è passare poi dalla teoria ai contenuti”, ha dichiarato Ferrara.

“Vi sono delle criticità che stiamo sottoponendo all’attenzione di tutti. La prima è che nel momento in cui si ampli il perimetro, le risorse non possono essere quelle che erano state stanziate prima, cioè 1,8 miliardi non sono sufficienti. Poi è stata alzata la soglia a 200mila euro per gli investimenti. Questo significa tagliere fuori tante piccole imprese, di cui è intessuto il settore produttivo calabrese. Bisogna capire come funzionerà l’unità di missione. Infine, la criticità più forte, nell’attuale cabina di regia non sono considerate le parti sociali, soprattutto Confindustria. L’idea è buona, ma riteniamo che siano necessari aggiustamenti”, ha rimarcato.

“I vantaggi per le aziende sono certamente un’opportunità. L’auspicio è che la Zes unica possa conservare questi vantaggi, così come hanno fatto i commissari sino a questo momento”, il commento a caldo dell’assessore regionale Rosario Varì. “Importante è che la governance, lontana dai territori, possa pregiudicare l’operatività e quindi i vantaggi sinora ottenuti dalle aziende. Tasteremo l’efficacia. Va da sé che la Zes da sola non basta a determinare lo sviluppo del territorio. Occorrono politiche incentivanti regionali, come quelle che stiamo mettendo in campo, ma conterà anche la nuova agenzia regionale per lo sviluppo delle aree industriali, che la giunta regionale sta mettendo in campo”, ha detto l’assessore. “Le funzioni di questa agenzia saranno determinanti per attrarre investimenti necessari perché questa regione possa crescere. Non ho nessun atteggiamento pregiudiziale. Sono sicuro che si inizierà a operare presto”, ha concluso. 

 

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