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LECCE – Visita stamane del Vice Ministro dell’Economia e Finanze Prof. Maurizio Leo alla Camera di Commercio di Lecce. Federaziende presente con il Presidente Simona De Lumè ed il Segretario Generale della Confederazione Eleno Mazzotta. Riportiamo di seguito l’intervento di Mazzotta. ‘’Mi permetta una breve premessa prima di arrivare alla riflessione. Nella Conferenza Stampa post Consiglio dei Ministri n. 54, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato e cito testualmente che con la Manovra 2024 la priorità del Governo è quella di difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con reddito medio-bassi. Alla facoltà di Economia una delle prime cose che mi hanno insegnato è che il potere d’acquisto rappresenta la possibilità di individui, aziende o enti di acquistare beni, prodotti o servizi. In sostanza il potere d’acquisto è influenzato da due fattori: l’andamento dei prezzi al consumo e dal reddito personale. Nella nuova manovra si prevedono nuove aliquote irpef, imposta lorda con scaglione unico fino a 28.000 euro. Nella sostanza, mentre per le fasce di reddito fino a 15.000,00 euro, non vi è alcuna riduzione d’imposta irpef, per lo scaglione di reddito da 15.001 a 28.000 euro vi è una riduzione di imposta lorda del 2%. I dottori commercialisti calcolano che questa disposizione normativa può comportare una minore imposta irpef lorda da pagare massima fino a 260 euro (che è appunto il 2% della differenza tra 28.000 e 15.000 euro). Per i contribuenti con un reddito fino a 15.000 euro non vi è alcuna modifica migliorativa dell’aliquota irpef, che già in precedenza era del 23%. Per questa fascia di reddito è solo prevista una detrazione di lavoro dipendente 2024 aumentata di 75 euro. Prevista, conseguentemente, una riduzione delle detrazioni fiscali con reddito oltre 50 mila euro di 260 euro. In sostanza il Governo per i redditi oltre 50.000 euro, ha neutralizzato l’effetto positivo della riduzione del 2% dell’aliquota Irpef per lo scaglione di reddito da 15 mila a 28 mila. Analizzati i dati non aumenterà certamente il potere d’acquisto delle persone fisiche anche tenuto conto che non viene confermato il taglio dell’iva sui prodotti per la prima infanzia pannolini, latte in polvere o di prima necessità. Si tratta di una Manovra per poco meno di 24 miliardi, che sono il frutto di quasi 16 miliardi di extragettito e per il resto tagli di spese. 10 miliardi vengono spesi per il taglio del cuneo fiscale 2024, ma sostanzialmente si tratta semplicemente della conferma per tutto l’anno prossimo dell’esonero contributivo del 6 per cento per chi ha redditi fino a35 mila euro e del 7 per cento per chi ha redditi fino a 25 mila euro. In valore economico i dipendenti per effetto del cuneo fiscale avranno in più: per redditi di 2.600 al mese euro 24 euro al mese; per redditi di 1.500 al mese euro 17 euro al mese; per redditi di euro 1.000 euro al mese 12 euro al mese. Nel mese di settembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi registri un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, da +5,4% del mese precedente, confermando la stima preliminare. Con la Zes Unica si ampliano le aree ricadenti in zona economica speciale di 500 volte. Le 8 Zes, che ora si intendono sostituire con una ZES Unica, nel primo anno di attività hanno richiesto crediti di imposta per 2 miliardi. Mentre ora si dota l’intera Zes unica di soli 1,8 miliardi di risorse. Quindi meno risorse ed opportunità per chi già ricadeva in una zes. La misura del credito d’imposta varia a secondo dell’area e delle dimensioni dell’impresa tra il 15% e il 60% del costo complessivo dei beni agevolabili per ciascun progetto d’investimento ma di importo almeno pari di 200 mila euro. Quindi tagliati fuori i piccoli artigiani e commercianti che sono coloro che usualmente fanno piccoli investimenti. Arrivo alla riflessione: questa manovra per come posta non soddisfa le categorie che noi rappresentiamo perché non aumenta il potere di acquisto delle famiglie e quindi non aumenteranno nel 2024 i consumi. Inoltre la soglia 200 mila per usufruire del Credito D’Imposta Sud è un grosso ostacolo e una perdita di opportunità anche per le piccole imprese. Riteniamo che sia necessario un correttivo affinchè anche i piccoli artigiani e commercianti del Salento abbiano pari opportunità rispetto alle medie e grandi imprese. D’altro canto il tessuto economico locale è rappresentato da microimprese che per il 70% hanno natura giuridica di ditta individuale. Grazie.’’













 

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