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È possibile che si verifichino situazioni tali per cui i contribuenti siano autorizzati a procedere con una richiesta di rimborso riguardante gli importi IMU versati. Che si tratti di un errore di calcolo dell’IMU o di una modifica retroattiva della normativa, la procedura per richiedere il rimborso dell’IMU rimane la stessa: il contribuente deve procedere alla richiesta al Comune presentando le documentazioni che convalidino il diritto al rimborso per recuperare l’importo pagato in eccesso. Ma che dice la normativa e come recuperarlo?

Rimborso IMU: cosa dice la nuova normativa?

Il rimborso dell’IMU (Imposta Municipale Propria) può essere richiesto quando un contribuente ha versato importi non dovuti o eccedenti rispetto a quanto effettivamente dovuto. Nello specifico, il contribuente deve richiedere la restituzione delle somme pagate erroneamente entro 5 anni dalla data del pagamento, oppure dal momento in cui è stato riconosciuto il diritto alla restituzione.

Il caso degli immobili occupati abusivamente

Con la nuova normativa riguardante gli immobili occupati abusivamente, si è aperta la possibilità di rimborso anche per i proprietari dei suddetti immobili.

Nello specifico, la Legge di Bilancio 2022 ha esentato dall’IMU gli immobili non utilizzabili o non disponibili per i proprietari a partire dal 2023, previa denuncia di occupazione abusiva. Una sentenza della Corte Costituzionale del 18 aprile 2024 ha confermato il diritto al rimborso dell’IMU pagata in precedenza su immobili occupati in maniera abusiva, con effetto retroattivo agli anni precedenti al 2023. I proprietari possono presentare richiesta di rimborso entro cinque anni dal pagamento dell’IMU, includendo gli importi pagati dal 2019 in poi.

Rimborso IMU non dovuta: come recuperare l’IMU pagata in eccesso?

Il rimborso dell’IMU non dovuta può essere richiesto dai contribuenti che hanno versato erroneamente o in eccesso questa imposta a seguito a un calcolo dell’IMU sbagliato.

Per ottenere il rimborso dell’IMU non dovuta è necessario seguire una procedura precisa che inizia con la verifica dell’errore partendo da tutti i documenti relativi al pagamento dell’IMU che indichino la presenza di problemi quali importi errati o pagamenti duplicati.

Una volta accertato l’errore sarà necessario presentare una richiesta di rimborso al Comune competente per il territorio in cui è ubicato l’immobile. È possibile utilizzare un modulo apposito fornito dal Comune o scrivere una richiesta in carta libera includendo tutti i dettagli pertinenti:

  • Annualità per cui si richiede il rimborso
  • Generalità del richiedente
  • Importo correttamente dovuto
  • Importo erroneamente versato con quietanze di pagamento allegate
  • Differenza richiesta a rimborso
  • Causale della richiesta di rimborso
  • Modalità di rimborso preferita (accredito su conto corrente o riversamento al comune corretto).

È importante che la richiesta di rimborso dell’IMU venga presentata entro cinque anni dal giorno del versamento errato o da quando è stato accertato il diritto alla restituzione. Risulta fondamentale rispettare questo termine per essere certi di avere diritto certo al rimborso.

Durante la domanda è bene assicurarsi che la richiesta sia completa e corretta per evitare ritardi nella lavorazione. In caso di dubbi o difficoltà, è consigliabile consultare un commercialista o un consulente fiscale per assistenza nella preparazione e presentazione della domanda di rimborso.

Dopo che il Comune avrà esaminato la richiesta e, se necessario, avrà richiesto ulteriori informazioni o documenti, è possibile che questa venga accettata. Allora, il Comune procederà al rimborso dell’importo non dovuto tramite bonifico bancario o altro metodo concordato. Anche dopo il rimborso è utile conservare una copia di tutti i documenti relativi alla richiesta di rimborso e al pagamento dell’IMU per eventuali riferimenti futuri.

Quanto tempo ha il Comune per rimborsare l’IMU?

Non solo il contribuente è soggetto a un limite temporale per la presentazione della richiesta di rimborso, ma anche il Comune è tenuto a rispettare una ben precisa scadenza nella risposta alla domanda presentatagli.

Di fatto, il Comune ha un limite massimo di 180 giorni per rispondere alla richiesta di rimborso dell’IMU, che si calcolano a partire dal momento in cui viene accettata l’istanza. Se trascorsi i 180 giorni dall’invio della domanda non si riceve risposta dal Comune, è possibile inviare una comunicazione di sollecito tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o posta certificata.

 

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