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In arrivo un nuovo condono edilizio a firma del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), Matteo Salvini. Si tratta di un pacchetto di norme per intervenire sulla casa «così come chiesto e auspicato anche dalle amministrazioni territoriali, dalle associazioni e dagli enti del settore edilizio».

L’obiettivo della pace edilizia, continua la nota del Mit, è «regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano».

L’obiettivo del nuovo condono

Il pacchetto normativo, su cui spinge il segretario della Lega Salvini sin da quando è ministro (un anno e mezzo circa), permetterebbe di sanare facilmente le difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente quanto le difformità edilizie «interne», riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, etc.).

Saranno comprese nella sanatoria anche le difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento ma non più sanabili oggi a causa della disciplina della «doppia conforme» che non permette di ottenere il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo. E ancora la pace edilizia andrebbe a semplificare i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

L’obiettivo del Mit è duplice: liberare i proprietari dalle lungaggini burocratiche, che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono a ristrutturare o vendere la propria casa per i ritardi sulle regolarizzazioni, ma allo stesso tempo deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie.

La storia dei condoni edilizi

La storia dei condoni edilizi in Italia non inizia certo con l’iniziativa di Salvini: dal 1973 al 2013 ne sono stati varati nove. La maggior parte di questi (7 su 9) sono stati di carattere fiscale, come il più recente condono di 11 anni fa, sotto il governo Letta e varato dal ministro dell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni. Per ritrovare l’ultimo edilizio bisogna invece andare ancora più indietro, a 21 anni fa, nel 2003 quando fu Giulio Tremonti, sotto il governo Berlusconi, a vararlo. (riproduzione riservata)




MF – Numero 068 pag. 6 del 05/04/2024

 

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