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Correggere il 730

L’errore è sempre possibile quando si parla di imposte, perciò se ci si accorge che chi ha prestato assistenza fiscale ha sbagliato, bisogna comunicarglielo immediatamente, così che possa presentare un 730 rettificativo.

Come si correggono gli errori

Quando sono ormai scaduti i termini per la presentazione regolare del 730, l’errore si corregge in modo diverso a seconda di quando ce ne siamo accorti. In base alla data, infatti, cambia il modello da utilizzare e, se siamo a debito con il fisco, cambia anche quanto dobbiamo pagare con il ravvedimento operoso.

Accredito e addebito delle differenze

La correzione del 730 può comportare un credito o un debito a prescindere dal risultato iniziale, di cui dobbiamo comunque tener conto, infatti la correzione non sospende quanto fatto con il 730 regolarmente presentato e il sostituto d’imposta ne accrediterà o addebiterà comunque il risultato sulla busta paga o sulla pensione nei tempi e nei modi corretti. Se la correzione comporta un debito, si fa riferimento allo strumento del ravvedimento operoso, per pagare oltre all’imposta dovuta, sanzioni e interessi. Per pagare il dovuto si utilizza il modello F24.

21 giugno 2024: annullare il 730 online

Chi ha già presentato il modello 730 online e lo vuole annullare può farlo entro questa data, inviandone uno nuovo sostitutivo del precedente. L’annullamento è possibile una sola volta.

25 ottobre 2024: il 730 integrativo

La presentazione di questa dichiarazione avviene tramite il modello 730/2024, indicando il codice “1” nella casella “730 integrativo”, presente sul frontespizio. Purtroppo, anche se chi ha presentato il 730 precompilato tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate deve per forza rivolgersi a un CAF o a un professionista abilitato per la presentazione del 730 integrativo, lo stesso vale in caso di presentazione della dichiarazione principale tramite il proprio sostituto d’imposta. Questo modello è utilizzabile solo se l’errore che si deve sanare comporta un credito oppure se si riferisce ai dati necessari a individuare il sostituto d’imposta che deve effettuare il conguaglio. In questo secondo caso si indica il codice “2” nel frontespizio. Se ricorrono tutte e due le situazioni (maggior credito e sostituto d’imposta errato) il codice corretto è il “3”.

30 novembre 2024: dichiarazione correttiva nei termini

La dichiarazione in questione si chiama “correttiva nei termini” e la sua presentazione avviene tramite il modello Redditi 2024. In questo caso se la correzione comporta un maggior credito si deve chiedere il rimborso e attendere i tempi del Fisco.

30 novembre 2025: modello Redditi 2024

La presentazione di questa dichiarazione avviene tramite il modello Redditi 2024 entro i termini previsti per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno successivo. Per farlo occorre barrare la casella “dichiarazione integrativa” presente sul frontespizio del modello. Se la dichiarazione integrativa è a favore del contribuente, il credito può essere chiesto a rimborso o essere usato in compensazione.

31 dicembre 2029: l’ultimo appello

L’ultimo appello per correggere i propri errori scade il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione del 730 utilizzando il modello Redditi 2024. Quindi per il 730/2024 si arriva al 31 dicembre 2029. In questo caso occorre barrare la casella “dichiarazione integrativa (art.2 co.8-ter, DPR322/98)” presente nel frontespizio del modello. Se la dichiarazione integrativa è a favore del contribuente, il credito può essere chiesto a rimborso o essere usato in compensazione con imposte che maturano a partire dall’anno successivo a quello in cui viene presentata la dichiarazione integrativa (quindi se nel 2024 correggo la dichiarazione dei redditi 2021, il credito può compensare imposte da versare nel 2025 anche sulla base della dichiarazione dei redditi 2024). Nella dichiarazione relativa all’anno in cui si presenta la dichiarazione integrativa, viene indicato il credito che ne è scaturito nell’apposito quadro DI.

Il ravvedimento operoso

Il ravvedimento operoso serve a sanare gli errori commessi con il fisco, per pagare quanto risulta dal calcolo di sanzioni e interessi si utilizza il modello F24. La sanzione e gli interessi si calcolano sulla maggior imposta dovuta.

Gli interessi vanno calcolati giornalmente sull’imposta applicando il tasso:

  • del 2,5% nel 2024;
  • del 5% nel 2023;
  • dell’1,25% nel 2022
  • dello 0,01%annuo dal 2021
  • dello 0,05% annuo per tutto il 2020;
  • dello 0,8% annuo per tutto il 2019;
  • dello 0,3% annuo per tutto il 2018.

Le sanzioni variano a seconda di quando ci si ravvede, rispetto al momento in cui si doveva versare l’imposta:

  • entro i 14 giorni successivi al 30 giugno è lo 0,1% per ogni giorno di ritardo;
  • dal 15° al 30° giorno successivo al 30 giugno è l’1,50%;
  • dal 31° al 90° giorno successivo al 30 giugno è l’1,67%;
  • dal 91°giorno successivo al 30 giugno e fino al 30 novembre 2025 è il 3,75%;
  • dal 1° dicembre 2025 al 30 novembre 2026 e il 4,29%;
  • dal 1° dicembre 2026 al 31 dicembre 2029 è il 5%.

 

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