Il bonus partita IVA da 800 euro è una misura già in vigore da alcuni anni, che con la legge di Bilancio 2024 è divenuta strutturale. Il contributo non viene erogato a tutti senza differenze, ma unicamente ai titolari di partita IVA che hanno subito una riduzione significativa del proprio reddito.
Chi si trova in una situazione di difficoltà economica e rispetti specifici requisiti riceverà dunque un sostegno da parte dello Stato: lo stesso nasce, durante la pandemia, nella forma di indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, la ben nota ISCRO.
Vediamo allora di seguito in cosa consista di preciso l’ISCRO e quali sono i requisiti di accesso al bonus partita IVA nel 2024, ovvero cosa bisogna fare per riceverlo.
ISCRO: cos’è
L’ISCRO, ovvero l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, rappresenta, nei fatti, una specie di cassa integrazione rivolta alle partite IVA iscritte alla gestione separata INPS.
La sua introduzione, avvenuta in via sperimentale con la legge di Bilancio 2021, in relazione al triennio 2021-2023, si rivolge ai liberi professionisti che hanno un lavoro autonomo e lo svolgono in modo abituale.
L’importo, che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro, viene erogato dall’INPS per un periodo totale di 6 mesi, ma si dovrà essere in possesso di determinati requisiti, relativi a una riduzione del proprio reddito.
Nel triennio appena trascorso, le domande di accesso all’indennità non sono state quelle previste: molte sono state inoltre rifiutate per via di requisiti di accesso considerati troppo rigidi.
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Requisiti bonus partita IVA 800 euro
Il bonus ISCRO viene calcolato in relazione al reddito dichiarato e si rivolge unicamente ai lavoratori in partita IVA che siano iscritti alla Gestione separata INPS. Gli stessi non dovranno essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, né ricevere trattamenti pensionistici o altri sussidi – quali il nuovo assegno di inclusione.
Tali lavoratori dovranno avere un reddito dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, non superiore a 12.000 euro (negli anni precedenti, l’importo era pari a 8.145 euro), ma ci potrebbe essere una eventuale rivalutazione in relazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di impiegati e operai.
Viene preso in considerazione il solo reddito derivante dal lavoro autonomo, in riferimento a quanto dichiarato nei quadri RE, RH o LM. Non vengono invece conteggiate eventuali altre fonti di reddito, come quelle da lavoro dipendente o parasubordinato.
Il bonus ISCRO spetta inoltre soltanto se:
- si ha la partita IVA da almeno 4 anni alla data della presentazione della domanda;
- si possa dimostrare una riduzione del fatturato derivante dal lavoro autonomo, che dovrà essere inferiore del 70% rispetto alla media dei redditi percepiti nei due anni precedenti.
Si dovrà inoltre essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali obbligatori.
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Bonus partita IVA 800 euro: come si richiede
Chi è in possesso dei requisiti in vigore, potrà richiedere inviare l’apposita domanda all’INPS. Sarà comunque necessario dimostrare di essere in regola con il versamento dei contributi obbligatori. Inoltre, se durante l’erogazione del bonus si dovesse chiudere la partita IVA, la stessa sarebbe interrotta e le mensilità erogate dopo la chiusura sarebbero recuperate.
L’INPS dovrebbe procedere con l’erogazione dell’ISCRO dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda. Il beneficio per il 2024 dovrebbe, in base alle stime effettuate, spettare a circa 4.500 persone.
Per finanziare l’indennità ISCRO, sarà applicato, a partire dal 1° gennaio 2024, un contributo dello 0,35% sui redditi da lavoro autonomo.
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