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Che impatto economico hanno avuto il superbonus e i bonus e i bonus edilizi? Le risposte nel report dell’Ufficio parlamentare di Bilancio e nell’analisi della Banca d’Italia

Ieri, mercoledì 19 giugno, la Commissione europea ha aperto la procedura per deficit eccessivo per sette paesi, tra i quali l’Italia.

La richiesta era attesa e dipende soprattutto dai dati relativi al rapporto tra deficit e PIL dell’anno 2023, dati sui quali hanno inciso notevolmente le spese relative al superbonus e ai bonus edilizi.

Nel triennio 2024-2026 le agevolazioni edilizie incideranno mediamente per l’1,9 per cento del PIL, come spiegato nell’ultimo rapporto pubblicato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio.

Stando ai dati del rapporto della Banca d’Italia, aggiornato a giugno 2024, il superbonus e il bonus facciate hanno comportato spese per oltre 170 miliardi di euro nel periodo 2021-2023, per circa il 3 per cento del valore del PIL.

Superbonus e bonus edilizi: l’impatto economico delle agevolazioni

I dati inseriti nell’ultimo DEF, documento di economia e finanza, dello scorso aprile hanno registrato un deficit del 2023 al 7,4 per cento.

Il valore è più elevato rispetto alle previsioni fatte in origine, in cui il valore si attestava al 5,2 per cento. Nel documento il governo ha sottolineato che l’effetto è legato al superbonus che ha fatto “gonfiare inaspettatamente il deficit del 2023”.

Nel DEF viene inoltre chiarito quanto segue:

“In particolare, dal lato del deficit, al netto dell’impatto sui conti pubblici del 2023 causato dall’ulteriore aumento dei costi legati al Superbonus, le tendenze delle principali grandezze sono in linea con quelle previste lo scorso settembre nella Nota di aggiornamento del DEF (NADEF).”

I maggiori costi del superbonus sono calcolati all’1,9 per cento del PIL. Stime più recenti sull’impatto dei bonus edilizi sono state pubblicate ieri, 19 giugno, dall’Ufficio parlamentare di bilancio.

Con riferimento al superbonus e al bonus facciate nel report si spiega che l’impatto nel periodo 2020-2023, ricavato dal conto economico delle Amministrazioni pubbliche pubblicato il 22 aprile 2024 dall’Istat, è di circa 175 miliardi di euro.

L’impatto medio sul PIL è stato calcolato come segue:

  • nel triennio 2021-2023 allo 0,5 per cento;
  • nel triennio 2024-2026 all’1,9 per cento;
  • nel 2027 allo 0,9 per cento.

Le misure hanno rappresentato un volano per l’economia nel periodo della pandemia. Il settore edilizio ha infatti trainato la ripresa economica. Si può fare un bilancio provvisorio allo stato attuale sugli impatti dei bonus edilizi? Un’analisi è stata fornita dalla Banca d’Italia nel recente rapporto aggiornato al mese di giugno 2024.

Superbonus e bonus edilizi: i benefici sono stati più bassi rispetto ai costi sostenuti

Un’analisi sull’impatto economico dei crediti d’imposta legato al bonus facciate e al superbonus è stata al centro dello studio della Banca d’Italia dal titolo “L’impatto economico degli incentivi fiscali alle ristrutturazioni edilizie”.

L’analisi prende in esame le misure messe in campo a partire dalla seconda metà del 2020 per migliorare l’efficienza energetica e le caratteristiche antisismiche ed estetiche degli edifici residenziali.

Rispetto alla stima fornita dall’UPB, lo studio si concentra sul periodo compreso tra il 2021 e il 2023, rilevando una spesa per 170 miliardi di euro.

Tale spesa si traduce, secondo quanto riportato nello studio, in circa il 3 per cento del PIL in media in ciascuno degli anni del periodo individuato.

Gli effetti della spesa in investimenti residenziali in Italia sono confrontati con quelli di altri paesi con altri programmi simili, attraverso il metodo del “controllo sintetico”.

Dalle stime presenti nello studio, circa un quarto della spesa ovvero 45 miliardi di euro, sarebbe stata effettuata anche senza gli incentivi previsti.

Dallo studio emerge, inoltre, quanto di seguito riportato:

“Given this result, we find that the fiscal multiplier is slightly below one, a figure lower than the ones associated with public investments in standard macroeconomic models or estimated for green investments. Using Input-Output tables, we compute that the incentives accounted for roughly three quarters of growth in value added in the construction sector between 2020 and 2023, but they played a rather limited role in other sectors.”

Dal momento che il moltiplicatore fiscale è stato inferiore ad uno, i benefici per il complesso dell’economia in termini di valore aggiunto risultano più bassi rispetto ai costi sostenuti per le agevolazioni.

Gli incentivi, infatti, hanno inciso per 3/4 della crescita del valore aggiunto del settore delle costruzioni ma hanno avuto un effetto limitato negli altri settori.

 

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