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Approvato il Decreto Superbonus: cosa prevede e cosa cambia per i bonus casa

Con 150 voti a favore e 109 contrari la Camera ha incassato la fiducia e ha approvato il Decreto Superbonus, sostenuto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato. Si conferma dunque che per le spese sostenute da gennaio 2024 le detrazioni si potranno portare in 10 anni e non in 4.


20/05/2024

Nella seduta del 16 maggio 2024, il Senato ha approvato il Disegno di legge di conversione del DL 39/2024, il cosiddetto “Decreto Stop Superbonus”. Alcune delle misure al suo interno erano già state preannunciate dal ministro Giorgetti, non senza polemiche.

Il decreto introduce diverse novità importanti sui bonus casa in vigore: dal Superbonus al Simabonus al bonus Ristrutturazioni ed eliminazione delle barriere architettoniche.

Dopo la votazione favorevole del Senato al maxi-emendamento presentato, ora manca l’approvazione finale della Camera da calendarizzare entro il 28 maggio.

Il testo approvato contiene modifiche importanti alle regole in vigore fino ad ora che avranno un notevole impatto sul settore edile: l’eliminazione (quasi totale) dell’opzione sconto in fattura e cessione del credito e la detrazione decennale retroattiva.

Ecco elencate tutte le misure.

Superbonus, bonus Barriere architettoniche e Sismabonus: cosa cambia

Come annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Giorgetti, il DL Superbonus introduce la detrazione obbligatoria in 10 anni, e non più i 4 precedentemente previsti, per le spese sostenute nel biennio 2024-2025.

Ciò vuol dire che le detrazioni Irpef maturate dal 1° gennaio 2024 andranno “spalmate” in un decennio, quindi con applicazione retroattiva. Tale regola vale sia per il Superbonus che per altri bonus casa come il Sismabonus e l’agevolazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Superbonus, bonus Barriere architettoniche e Sismabonus: cosa cambia

La retroattività della misura è uno dei punti più discussi del decreto e che sta suscitando le polemiche delle associazioni di categoria.

Sconto in fattura e cessione del credito

Uno dei fronti su cui il decreto Superbonus insiste maggiormente è la restrizione delle ipotesi di applicazione dell’opzione sconto in fattura e cessione del credito.

All’articolo 1 del DDL di conversione del DL 39/2024 è vietato l’esercizio dell’opzione tra cessione e sconto in fattura, in alternativa alla detrazione fiscale, per:

  • istituti autonomi case popolari
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa
  • ONLUS

La norma, tuttavia, prevede alcune eccezioni limitatamente agli interventi realizzati nei comuni delle regioni colpite dagli eventi sismici a partire dal 2009 (ad esempio L’Aquila e Amatrice). La stessa norma esclude le deroghe precedentemente introdotte dal Dl n.11/2023 qualora non risultino spese documentate per i lavori eseguiti.
Per gli interventi per i quali, entro la data del 30 marzo 2024, non risultino spese e fatture, la deroga non si applica nei casi seguenti:

  • interventi diversi da quelli effettuati dai condomini
  • interventi effettuati dai condomini, in caso di delibera assembleare di approvazione dei e presentazione della CILA
  • interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici con presentazione dell’istanza per il titolo abilitativo

Novità per le aree colpite dal sisma

Per tutte le aree colpite dal sisma viene creato un fondo ad hoc con lo stanziamento di 35 milioni di euro per il 2025; queste risorse finanziarie serviranno a coprire gli interventi legati al Superbonus su immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi a partire da aprile 2009. Le regioni coinvolte sono Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Il decreto Superbonus prevede poi una deroga al blocco dello sconto in fattura e della cessione del credito per gli interventi realizzati nei territori colpiti dal terremoto nel limite di 400 milioni di euro, richiedibili per l’anno 2024; di questi circa 70 milioni di euro sono destinati agli eventi sismici del 6 aprile 2009.

Stop per le banche

Banche, intermediari finanziari e imprese di assicurazioni non potranno più procedere alla compensazione dei crediti d’imposta derivanti dai bonus casa con i contributi previdenziali.

Lo stop entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025 e, in caso di violazione del termine, scatterà il recupero coatto delle somme indebitamente compensate e l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie.

Bonus Ristrutturazioni, ecco come cambia dopo il decreto

Oltre al Superbonus, anche il bonus Ristrutturazioni avrà un ridimensionamento.
Cambia l’aliquota detraibile nella Dichiarazione dei redditi: dal 50%, aliquota attualmente prevista, si scende dal 36% e al 30%.
Il primo “taglio” entra in vigore a partire dal 1° gennaio 2028.
Il bonus Ristrutturazioni resta al 50% fino al 31 dicembre 2024.

Stanziato un fondo ONLUS per la riqualificazione energetica

Altra novità prevista nel decreto riguarda lo stanziamento di un fondo da 100 milioni di euro per il 2025 per le ONLUS. Il fondo ha lo scopo di riqualificare dal punto di vista energetico e strutturale gli enti del Terzo settore, quindi ONLUS, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.

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