Via libera alla possibilità di beneficiare del credito d’imposta ZES, per l’ampliamento di immobili strumentali non dotati del requisito della novità. La misura agevolativa, già introdotta con decorrenza 1° maggio 2022, è stata riproposta. In attesa del provvedimento attuativo che definirà le modalità di accesso ai benefici fiscali, tra gli operatori ci si interroga sulla tipologia di interventi edili, avviati a decorrere dal 1° gennaio 2024, riferiti all’ampliamento del compendio immobiliare che consentano di maturare il credito d’imposta.
Zona Economica Speciale (ZES)
Come noto, il D.L. 19.9.2023, n. 124, coordinato con la legge di conversione 13.11.2023, n. 162 – recante disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese[1] nonché in materia di immigrazione – ha istituito dal 1° gennaio 2024, la ZES (zona economica speciale) unica per il Mezzogiorno che ricomprende non solo i territori geograficamente delimitati delle regioni Abruzzo, Molise, Basilicata, Sardegna, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ma si estende anche ad aree non territorialmente adiacenti alle predette regioni purché presentino un nesso economico funzionale con le medesime e comprendano almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dagli orientamenti dell’Unione europea per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T).
A far data dal 1° gennaio 2024, la nuova ZES unica si pone come obiettivi l’attrazione di grandi investimenti, la crescita delle imprese già operative o la nascita di nuove realtà industriali nelle aree portuali e retroportuali e l’implementazione di piattaforme logistiche, collegate anche da intermodalità ferroviaria.
Le imprese che decideranno di investire in queste aree, oltre a beneficiare di agevolazioni fiscali aggiuntive, potranno contare sul rafforzamento degli sportelli unici doganali, sulla semplificazione delle procedure amministrative, sulla riduzione del sistema burocratico e su altre misure volte a intensificare la complementarità tra attività produttive, infrastrutture, stoccaggio e distribuzione su lunghe distanze.
Credito d’imposta per investimenti ZES Unica
Per l’anno 2024, alle imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive[2] ubicate nei territori ricompresi nella ZES unica è concesso un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella misura massima consentita dalla medesima Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027[3] e nel limite massimo di spesa che verrà successivamente individuata con decreto[4].
Le percentuali del credito di imposta variano in base alle dimensioni dell’impresa e alla regione d’investimento.
Limiti dimensionali
CATEGORIA | EFFETTIVI (ULA) | RICAVI |
MICRO IMPRESE | MENO DI 10 OCCUPATI | NON SUPERIORI A 2 MILIONI |
PICCOLE IMPRESE | MENO DI 50 OCCUPATI | NON SUPERIORI A 10 MILIONI |
MEDIE IMPRESE | MENO DI 249 OCCUPATI | NON SUPERIORI A 50 MILIONI |
GRANDI IMPRESE | OL |
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