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  • L’Assegno Unico è una misura a favore delle famiglie con figli che viene garantita anche ai lavoratori autonomi con Partita Iva.
  • La platea di beneficiari dell’Assegno Unico è piuttosto ampia, perché è indirizzato a famiglie con figli con età fino a 21 anni, a Partite Iva, lavoratori dipendenti o disoccupati.
  • L’importo mensile dell’erogazione varia in base al reddito annuo della famiglia, anche per gli autonomi.

L’Assegno Unico universale è una misura che è stata introdotta nel 2022 per sostenere economicamente le famiglie italiane con figli. Si tratta dello strumento principale per il sostegno alle famiglie e i cui beneficiari sono lavoratori dipendenti, autonomi con Partita Iva, ma anche disoccupati.

La misura è destinata alle famiglie con figli, ed è erogabile già al settimo mese di gravidanza della madre. Il sostegno è attivo per famiglie con figli fino ai 21 anni di età, anche se l’importo mensile può variare largamente da famiglia a famiglia, in relazione alla situazione reddituale ed economica specifica.

Per ciò che riguarda i lavoratori autonomi, l’importo è determinato in base all’ISEE, al pari di come accade per dipendenti o disoccupati. Questa misura è stata confermata per il 2024, con alcune maggiorazioni specifiche. Inoltre l’erogazione è stata automatica per chi ha già ricevuto le somme in precedenza.

Come funziona l’Assegno Unico per gli autonomi

Per i lavoratori autonomi la misura spetta in modo molto similare rispetto a dipendenti o genitori disoccupati. L’assegno viene garantito a tutte le famiglie, anche se l’ISEE è molto alto o supera 45.574,96 euro di importo. L’importo è erogato ogni mese e varia in base al numero di figli presenti nella famiglia e alla situazione reddituale.

Per poter ricevere il sostegno, i lavoratori autonomi devono presentare una domanda di accesso all’INPS, l’ente previdenziale che si occupa di erogare l’importo ai beneficiari. La richiesta può essere presentata dal genitore o da chi ha responsabilità del figlio e si può scegliere la modalità di accredito:

  • accredito su un conto corrente;
  • accredito su un conto postale.

Il genitore interessato può scegliere come ricevere la somma ogni mese e comunicare anche il proprio codice IBAN all’INPS.

L’Assegno Unico sicuramente è una misura interessante non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per chi lavora in autonomia con una Partita Iva e sostiene le spese per i figli. Tuttavia va ricordato che l’entrata in vigore di questa misura ha comportato la perdita di altri sostegni rivolti ai figli.

Quali sostegni sono stati accantonati con l’Assegno Unico

Assegno Unico misura per autonomi

Alcuni sostegni che in precedenza venivano garantiti per i figli, con l’introduzione dell’Assegno Unico sono scomparsi, anche per gli autonomi. Si tratta di piccole misure o bonus che rendevano frammentato il panorama dei sostegni di questo tipo, per cui il governo ha deciso di unificarli nell’Assegno.

In particolare, ricordiamo quali sussidi non sono più disponibili, per lavoratori dipendenti, ma neanche per gli autonomi:

  • Il premio alla nascita o al momento dell’adozione;
  • l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli assegni familiari;
  • l’assegno di natalità, ovvero il bonus bebé;
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

Queste misure non sono più disponibili, mentre è rimasto invariato il bonus asilo che va a coprire le spese per la retta dell’asilo dei figli fino ai tre anni di età.

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Quali sono i requisiti per ricevere l’Assegno

Per poter ricevere il sostegno, le famiglie richiedenti devono rientrare in alcuni requisiti, che coinvolgono anche i lavoratori autonomi con Partita Iva. Risulta necessario che il soggetto richiedente sia un cittadino italiano o residente nell’Unione Europea, o un suo familiare.

Inoltre deve provvedere al pagamento delle imposte sul reddito in Italia e deve essere residente o domiciliato nel paese. Per ciò che riguarda i lavoratori autonomi, è possibile richiedere il sostegno anche se si lavora con una Partita Iva a regime forfettario, ovvero con diverse semplificazioni fiscali.

Per poter ricevere il sostegno tuttavia i lavoratori autonomi devono presentare una apposita domanda di accesso. Il procedimento è piuttosto semplice: per prima cosa è necessario avere con sé una attestazione ISEE aggiornata, poi si deve accedere al portale ufficiale INPS e recarsi nella sezione apposita “Assegno Unico e universale per i figli a carico”. In alternativa è possibile rivolgersi ad un ufficio INPS o ad un ente di patronato del territorio.

Quest’anno l’Assegno è stato erogato in modo automatico a chi già lo percepiva precedentemente, ovvero la richiesta va presentata solamente la prima volta. In base alla data in cui si presenta, è possibile ricevere o meno anche un rimborso sulle mensilità precedenti: se viene inviata entro il 30 giugno 2024, vengono anche garantiti gli arretrati a partire dal mese di marzo.

Quali sono gli importi dell’Assegno Unico per autonomi

Gli importi dell’Assegno Unico sono gli stessi per lavoratori dipendenti, autonomi o disoccupati, anche se in questo caso le cifre vengono ricalcolate in base all’eventuale reddito di cittadinanza.

Ecco quali sono le principali soglie previste per l’anno in corso, secondo gli ultimi aggiornamenti INPS1:

  • se l’ISEE è inferiore a 17.090,61 si possono ricevere 199,4 euro per ogni figlio;
  • se l’ISEE è assente o superiore a 45.574,96 si possono ricevere minimo 57 euro a figlio.

Per ciò che riguarda i secondi figli, le cifre erano pressoché le stesse. Dal terzo figlio l’importo aumenta leggermente. Oltre a queste soglie, sono stati previsti diversi casi in cui la cifra è maggiorata, in particolare in queste eventualità:

  • nuclei familiari numerosi;
  • madri con un’età inferiore a 21 anni;
  • nuclei con quattro o più figli, se i genitori lavorano entrambi;
  • figli con disabilità;
  • figli di età inferiore a un anno;
  • figli di età tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e con un ISEE massimo di 45.574,96 euro;
  • nuclei familiari che hanno subito una perdita economica considerevole, anche in base alle detrazioni fiscali percepite.

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Assegno Unico 2024: le novità

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Dopo aver visto come variano le cifre in base all’ISEE, vediamo quali sono le novità sull’Assegno Unico per il 2024. Ciò che cambia principalmente riguarda gli importi, anche per coloro che lavorano come autonomi e percepiscono questo sostegno.

Le cifre che si possono ricevere mensilmente infatti sono leggermente più alte a causa della rivalutazione Istat recente che prende in considerazione l’andamento dell’inflazione.

La rivalutazione ufficiale è del 5,4%, per cui l’importo minimo dell’Assegno nel 2024 è di 57 euro. Questo è stato deciso per equilibrare l’aumento del costo della vita con le erogazioni mensili a favore dei figli.

Assegno Unico: tabelle 2024

L’INPS ha messo a disposizione una tabella specifica con tutti gli importi per l’assegno riferiti al 2024, tenendo in considerazione tutte le casistiche specifiche in cui si trova il nucleo familiare. Di seguito abbiamo riportato alcune delle principali soglie ISEE di riferimento come esempio.

ISEE Assegno figli minori Assegno figli con 18-20 anni Maggiorazione dopo il secondo figlio Maggiorazione figli disabili gravi Maggiorazione per madre con età inferiore a 21 anni
Fino a 17.090,61 euro 199,4€ 96,90€ 96,90€ 108,20€ 22,8€
Da 20.052,99 a 20.166,92 184€ 89,50€ 88,20€ 108,20€ 22,80€
da 30.079,48 a 30.193,41 133,90€ 65,30€ 60,20€ 108,20€ 22,80€
da 40.105,97 a 40.219,90 83,80€ 41,30€ 32,10€ 108,20€ 22,80€
Oltre 45.574,96 o in assenza di ISEE 57€ 28,50€ 17,10€ 108,20€ 22,80€

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Assegno Unico e Partite Iva

Le Partite Iva hanno richiesto l’accesso al sostegno dai primi mesi in cui la misura è stata introdotta, nel 2022, ovvero l’accesso alla stessa per 2 miliardi di euro di fondi, come riportava l’INPS2, su una spesa totale per la misura di 4,7 miliardi e a richiedere il sostegno sono stati gli autonomi come artigiani, commercianti, professionisti parasubordinati.

Il contributo medio di ciascun figlio per una famiglia di autonomi è stato di 1.500 euro prima che l’assegno diventasse strutturale, una somma ben più alta di quanto previsto inizialmente. Questi dati mostrano quanto i lavoratori autonomi, largamente presenti nel paese, abbiano fin da subito apprezzato una misura di questo tipo.

Indubbiamente il sostegno è molto vantaggioso anche per i lavoratori freelance, inclusi quelli che lavorano con il regime forfettario, ed è una delle prime misure di questo tipo le cui caratteristiche sono le stesse sia per le Partite Iva che per i lavoratori dipendenti.

Assegno Unico autonomi – Domande frequenti

Chi ha Partita Iva può chiedere l’Assegno Unico?

Sì, l’Assegno Unico universale è rivolto anche ai lavoratori autonomi con Partita Iva, inclusi coloro che lavorano con il regime fiscale forfettario.

Come funziona l’Assegno Unico per le Partite Iva?

L’Assegno Unico viene erogato in base all’ISEE del nucleo familiare e alla sua dimensione, inoltre sono previste diverse maggiorazioni.

Quali sono le maggiorazioni dell’Assegno Unico?

La misura consiste in una quota di base, calcolata sull’ISEE della famiglia, e una serie di maggiorazioni dovute a eventualità specifiche: entrambi genitori lavoratori, figli con disabilità, o per famiglie numerose.

Assegno Unico 2024: quali sono le date di pagamento?

L’assegno viene erogato generalmente intorno alla metà di ogni mese.

Quando arriva l’Assegno Unico per le Partite Iva?

Al momento le Partite Iva possono già ricevere la misura, con le stesse date di pagamento dei lavoratori dipendenti.

Una persona disoccupata può ricevere l’Assegno Unico?

Sì, anche una persona in stato di disoccupazione può ricevere l’Assegno Unico universale.

 

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